[14/07/2006] Energia

Nucleare e G8: Wwf, Greenpeace e Legambiente si appellano a Prodi

ROMA. La bozza della dichiarazione del G8, che si apre domani in Russia, evidenzia la mancanza di accordo tra i grandi paesi industrializzati sul nucleare, «ma poi contiene esclusivamente i punti che giustificano il rilancio dell´energia dell´atomo, senza tener conto in alcun modo le posizioni dei paesi contrari all´impiego di questa fonte energetica, come Germania e Italia».

Questo quanto si legge in un appello di Greenpeace, Wwf e Legambiente che chiedono a Romano Prodi «di far introdurre in modo esplicito le motivazioni alla base del dissenso». Con una lettera aperta inviata al presidente del consiglio, gli ambientalisti chiedono che a San Pietroburgo e si tengano presenti le seguenti considerazioni.

«Non esiste ancora una tecnologia intrinsecamente sicura e che per affermazione degli stessi proponenti, la “generazione IV” non sarà industrialmente matura prima del 2030; non esiste ancora un ciclo del combustibile nucleare che sia intrinsecamente non-proliferativo; in tal senso è necessario modificare l’obiettivo istituzionale della Iaea perché promuovere l’uso pacifico del nucleare e impedire la proliferazione atomica sono obiettivi in aperta contraddizione tra loro; le politiche di rilancio del nucleare, nei Paesi che le promuovono, sono basate su massicci aiuti di stato: questo non è accettabile dopo 60 anni di investimenti pubblici in ricerca e sviluppo; il tema della gestione di lungo termine delle scorie nucleari non è stato ancora risolto in nessuno dei Paesi che hanno sviluppato questa tecnologia; la fonte nucleare è molto limitata dal punto di vista delle risorse di uranio estraibili a costi calcolabili, questa scelta finisce col creare dunque più problemi di quelli che pretende di risolvere».

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