[17/07/2006] Consumo

Con Reach ambiente e salute più protetti dalle sostanze chimiche

LIVORNO. Si chiama Reach ed è il nuovo regolamento dell’Ue che dovrebbe contribuire in maniera determinante a proteggere dai possibili effetti delle sostanze chimiche. E quindi a migliorare sensibilmente la salute pubblica, visto che queste sostanze si trovano nei vestiti come nei computer e in molti altri oggetti con i quali veniamo a contatto ogni giorno.


Va ricordato che attualmente ci sono circa 100mila sostanze presenti sul mercato e che il sistema normativo in vigore non garantisce da impatti su salute e ambiente. E Reach (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione per le sostanze Chimiche) ha l’obiettivo di rimpiazzare questo sistema, attraverso un principio generale: «spetta alle imprese e agli importatori immettere sul mercato prodotti sicuri ed assumersi le responsabilità nella registrazione sotto la supervisione di un’Agenzia europea».

Della questione, che verrà dibattuta a Salisburgo a settembre, ne abbiamo parlato con il presidente dell’ordine dei chimici della toscana Lario Agati.

«E’ un problema che è stato codificato in normative e direttive europee – comincia Agati - e bisogna subito ricordare che sono 30mila circa i composti chimici sui quali non è stata fatta alcuna istruttoria preliminare che certifichi che quei prodotti, non solo tutelano la salute, ma non sono lesivi per l’ambiente. Sostanze che nessuno toglierà dal mercato. A questa nuova normativa devono invece essere sottoposti tutti gli elementi chimici e sarà quindi un’operazione molto costosa».

Costosa e anche per questo molto osteggiata dalle lobby industriali.

«Purtroppo la storia della chimica di sintesi – risponde Agati – è costellata da disastri, in gran parte involontari. Questo perché l’istruttoria non è stata fatta come doveva. Basta pensare ai diserbanti o al mercurio inorganico scaricato in mare alcuni anni fa e che portò alla morte di circa un centinaio di pescatori che mangiarono tonno contaminato. Ora c’è una presa di coscienza diversa da parte della gente».

Questo nuovo regolamento, quindi, ha una grande importanza.

«Non scongiurerà definitivamente il problema – prosegue Agati – però un bel taglio glielo dà. Certo avrà un costo aggiuntivo pesante e che alla fine pagheremo noi. Per fare un esempio, le scarpe che usano una particolare vernice fatta con sostanze chimiche che non venivano soggette a controlli, in futuro, obbligando l’azienda a farli quei controlli, costeranno di più. Ma per la salute è un prezzo che si paga volentieri».

Ha qualche preoccupazione?

«La cosa importante è che questo regolamento venga applicato a tutti a livello mondiale e che non ci siano i soliti furbetti che non lo rispettano».

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