[19/07/2006] Acqua

Progetto Seagrit: «Ecco come individuare le tecniche di gestione irrigua appropriate»

ROSELLE (GR). Il progetto Seagrit (Sostenibilità Economico-Ambientale dell’Agricoltura Irrigua Toscana) che si concluderà nel 2007, a cui partecipano molti partners (alcuni Dipartimenti delle Università di Pisa e Firenze, l’Urbat, Enti di assistenza tecnica delle organizzazioni professionali agricole), è stato illustrato dal coordinatore scientifico Graziano Ghinassi del Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale dell’università degli Studi di Firenze.

«Il progetto si sviluppa su quattro importanti comprensori (Pianura grossetana, Val di Chiana, Val di Cornia e Val di Cecina), dove inizialmente sono state coinvolte complessivamente 120 aziende con diversa tipologia gestionale dislocate su 34 comuni. Dopo uno screening, su un campione ristretto di 12 aziende, andremo a sperimentare le tecnologie innovative in materia irrigua e faremo ovviamente i monitoraggi per testare i risultati».

«Le finalità del progetto - continua Ghinassi - sono molteplici. Si tratta di individuare le tecniche di gestione irrigua appropriate per alcune colture tipiche delle aree campione e per le diverse fasi di sviluppo delle stesse, anche in relazione alle caratteristiche pedoclimatiche ed agronomiche. Poi abbiamo l’obiettivo di caratterizzare tecnologicamente nuovi impianti irrigui realizzati a partire da materiali con caratteristiche certificate. Inoltre proporremo degli strumenti di supporto sia alla progettazione degli impianti irrigui sia alla valutazione agronomica delle risposte produttive delle colture indagate. Infine vogliamo misurare l’impatto economico dell’introduzione di tecniche alternative di irrigazione sia attraverso simulazioni, sia con misure dirette, per poi andare a valutare i possibili risparmi idrici e vantaggi economici conseguibili sul territorio».

«Le prime fasi progettuali già attuate - continua Ghinassi - prevedevano l’acquisizione di dati aziendali, la valutazione dei consumi irrigui rispetto ai fabbisogni delle colture e la determinazione delle cause di inefficienza. La conoscenza di questi aspetti fornisce indicazioni per l’attuazione di una razionalizzazione della risorsa in modo da rispondere adeguatamente alle domande quando, quanto, come, dove irrigare».

«Il gruppo di ricerca - conclude Ghinassi - sta operando attraverso un approccio multidisciplinare (tecnologico, gestionale, agronomico, economico) in cui risulterà fondamentale la partecipazione e la collaborazione delle aziende che dovranno tra l’altro rispondere a questionari dettagliati per fornire un quadro adeguato di conoscenze».

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