[21/07/2006] Energia

Ma Italia Nostra insiste contro l´eolico

ROMA. Continua la battaglia di Italia Nostra contro le pale eoliche e la regione preferita per questa sfida sembra essere la Sardegna. «A 10 chilometri da Castelsardo, nell´entroterra ci sono Nulvi e Tergu. Nulvi – spiega l’associazione ambientalista in una nota - è conosciuto come il Comune a più alta densità di nuraghi in Sardegna oltre ad altre attrazioni naturali importantissime. E qui dove dovrebbe crescere il turismo delle aree interne, il Comune stesso sta autorizzando la più alta concentrazione di torri eoliche: a 50-70 metri dai nuraghi e dalle cinte murarie nuragiche. Tutto ciò senza nessun rispetto per l’ambiente e per i siti archeologici».

Le pale secondo Italia nostra contrastano anche con «le iniziative benemerite di accoglienza rurale e di vendita e diffusione dei prodotti di una terra magica e selvaggia». Ma i moderni mulini a vento sembrerebbero minacciare anche la Puglia: «Nel comune di Troia – denunciano gli ambientalisti - Mentre si concede agli archeologi di riscoprire una vastissima necropoli, alle loro spalle procedono le betoniere calando cemento nei basamenti sempre più profondi di torri sempre più alte».

Oreste Rutigliano, presidente del Comitato nazionale del paesaggio, si rivolge ai politici: «Alla sua prima partenza, l´innocuo e promettente fotovoltaico è stato azzoppato dalla corsa all´eolobusiness che ignora il patrimonio storico e naturale. Chi tra i membri del governo e del Parlamento ha capito, batta un colpo», mentre il presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana, denuncia «l’eolo-cinismo di chi ignora pervicacemente il patrimonio storico e naturale, ‘arando’ senza sosta il paesaggio italiano con tutte le sue testimonianze storiche ed archeologiche».

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