[24/07/2006] Acqua

Fragai: «Dove sono le risorse per ripubblicizzare l´acqua»?

SAN GIMIGNANO (Siena). Secondo il Movimento per l’acqua la Toscana rappresenta un’anomalia nel quadro nazionale di gestione della risorsa, dato che su 93 ATO insediati in 43 vi è stata la gara, in 15 la gestione è tutta pubblica e gli altri devono ancora scegliere. Se il governo della regione vorrà dare dei segnali di apertura incominciando dalla partecipazione - dichiarano dal Movimento - si dovrà partire da questo dato e dall’analisi di cosa abbia voluto dire l’esperienza toscana di privatizzazione seppur parziale della risorsa idrica.

«La regione è impegnata a portare a termine due provvedimenti di legge che mi riguardano direttamente - dichiara Agostino Fragai Assessore alla partecipazione della Regione Toscana - uno sui servizi pubblici di rilevanza economica e uno sulla partecipazione, che è essenziale per la vita politica delle istituzioni e non è vero che in Italia non si decide perché c’è troppa partecipazione. Non si decide perché partecipano solo alcune lobby che hanno un potere di interdizione».

«Per quanto riguarda l’acqua - continua Fragai - non c’è dubbio che il Movimento abbia avuto dei successi dato che è stato affermato, ed io sono pienamente d’accordo, che l’acqua deve essere trattata in modo diverso rispetto agli altri servizi pubblici. Il settore della risorsa idrica non deve essere liberalizzato. Bisogna riconoscere però che i dati economico-ambientali ci dicono che la risorsa idrica ha difficoltà ad essere reperita, le acque sono inquinate, le falde sono salinizzate per i troppi emungimenti, ci sono pochi depuratori e vi è la necessità di molti investimenti per il settore. Del resto la gestione tutta pubblica che abbiamo avuto in Italia fino a qualche tempo fa non mi pare che abbia dato sempre buoni risultati, non sono stati fatti investimenti e non c’erano le competenze adeguate».

«Detto questo apprezzo quanto è stato affermato e scritto nel programma dell’Unione e dal Governo Italiano, però è necessario sciogliere un paio di grossi nodi - continua Fragai - il primo riguarda la parte politico legislativa. E’ necessario che il Governo Italiano si confronti con l’Europa che si sta muovendo in altra direzione, sempre più apertamente verso le liberalizzazioni anche del settore idrico, e si trovino le misure adeguate senza incorrere nel rischio delle sanzioni».

L’altro aspetto riguarda la risorse economiche. Secondo Fragai «Se vogliamo ripubblicizzare l’acqua, ed io sono disponibile a discuterne, dobbiamo trovare le risorse a partire da quelle per liquidare il privato che è sotto contratto. Se si trovano le risorse posso anche riprendermi la parte privata ma non posso certo magari chiudere gli asili perché ho investito tutto per avere l’acqua completamente gestita dal pubblico».

«Per quanto attiene la nuova legge sui servizi, oltre agli aspetti della partecipazione - conclude Fragai - porremo attenzione alle tariffe con particolare riguardo alle fasce sociali e verrà istituito un Osservatorio sui servizi pubblici locali, un organismo scientifico, indipendente che ci dirà come funziona tutto il settore dei servizi pubblici, dato che ci pare non più accettabile che i dati sull’andamento ce li forniscano le stesse imprese».

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