[25/07/2006] Aria

«Riscattiamo» l´inquinamento provocato dagli aerei che ci portano in vacanza

ROMA. Gli australiani hanno cercato di porvi rimedio accorciando le rotte. Il problema delle emissioni degli aerei adesso viene affrontato anche in un altro modo. La società «Lifegate» propone attraverso il progetto «Impatto zero» di introdurre un piccolo sovrapprezzo sui biglietti per contribuire a porre rimedio ai danni prodotti dagli scarichi degli aerei.

Basta dare un’occhiata ai numeri per rendersi conto della dimensione del problema. Per un volo andata e ritorno Roma-L’Avana, per una distanza di 15.365 km ogni passeggero ha sulle sue spalle un debito di circa 1.537 kg di CO2. Per un volo più breve, come un andata e ritorno Roma-Barcellona, percorrendo 1.072 km, si producono 108 kg di CO2 a testa. E se solitamente questi guasti all’ambiente rimangono a carico del pianeta, ora è possibile fare ammenda e rifondere la natura di questo danno. Esiste infatti la possibilità di «riscattare» l’inquinamento prodotto tramite un contributo che sarebbe inscritto nel capitolo della lotta al riscaldamento globale e contro i mutamenti climatici che ne derivano.

Nel caso di Roma-Barcellona, ad esempio, basterebbe pensare di aggiungere al biglietto una spesa extra: 6 euro per la riforestazione di 138 metri quadrati in Costa Rica, oppure 16 euro per una superficie di 216 metri quadrati nel Parco del Ticino. «La superficie varia a seconda delle diverse capacita´ di assorbimento di una tipica foresta situata in Costa Rica o di un bosco in Italia nel Parco del Ticino – raccontano gli esperti di Impatto Zero – quelle italiane hanno un coefficiente di assorbimento minore rispetto a quelle tropicali, sia per considerazioni climatiche sia di biodiversità, perché le specie presenti in Costa Rica sono diverse». «La compensazione tramite le foreste ha un doppio vantaggio – spiega Lifegate – non solo è in grado di riassorbire la CO2, ma permette di creare ecosistemi nei quali possono vivere piante, animali e minerali, nei quali cioè si conserva la biodiversità del pianeta».

Secondo l’Agenzia internazionale dell´energia, il trasporto aereo produce l’1,4% delle emissioni mondiali di CO2 ed è destinato a crescere. «Nella sola Ue – spiega Legambiente, che insieme a Kyoto Club e Ambiente Italia ha costituito la società Azzero CO2 – le previsioni per il 2012 parlano di un aumento del 150% rispetto ai livelli del 1990. Un incremento dovuto in gran parte al turismo, che rappresenta ormai il 50% della domanda di mobilità internazionale».

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