[26/07/2006] Rifiuti

Raccolta differenziata per superare l’emergenza nel meridione

ROMA. Il ministro Pecoraro Scanio ha nominato il generale Roberto Jucci presidente di una task force per supportare i commissari all’emergenza rifiuti già nominati in Lazio, Campania, Calabria e Puglia. Una specie di commissario dei commissari che si presenta con un notevole curriculum, anche se non con una diretta esperienza nel campo dei rifiuti: è stato comandante generale dei carabinieri, responsabile per l’Onu e per il governo italiano della conferenza internazionale sulla criminalità organizzata a Palermo, commissario per la crisi idrica in Sicilia e per la bonifica del bacino del fiume Sarno.

Una soluzione che sembra indirizzata al rigore organizzativo, una svolta per un ministro che finora si è distinto, anche in questo settore, per l’interlocuzione privilegiata con i movimenti. Pecoraro Scanio ha spiegato il perché di questa scelta: «Ora la raccolta differenziata potrà diventare una priorità anche nel Sud. E’ evidente infatti che anche nel Mezzogiorno, a cominciare dalla Campania, dobbiamo raggiungere livelli di raccolta differenziata simili a quelli delle regioni del Nord Italia. Questa è una precondizione necessaria per uscire dall’emergenza rifiuti. La struttura che ho istituito ha infatti il doppio obiettivo di promuovere la raccolta differenziata, finalizzata al recupero e al riciclaggio, e di accelerare il percorso per chiudere gli stati di emergenza che durano oramai da troppi anni».

Quindi la task force dovrebbe soprattutto servire a lanciare in modo massiccio la raccolta differenziata, ed anche Legambiente parla della scelta del ministro come dell’occasione per «superare la stagione lunghissima, e nel complesso fallimentare, dei commissariamenti per i rifiuti delle regioni meridionali». Un intento totalmente condivisibile ma che non eviterà di incontrare proprio uno dei problemi di fondo che hanno determinato la situazione di emergenza del territorio: l’impiantistica necessaria a «finalizzare i materiali all’effettivo recupero e riciclo».

Tralasciando la vexata quaestio della termovalorizzazione, da quelli di selezione a quelli di compostaggio a quelli per il recupero dei Raee, senza la realizzazione della imprescindibile impiantistica di supporto, il rischio è quello di realizzare raccolte differenziate che poi saranno avviate, anch’esse, su lunghi convogli ferroviari diretti verso gli inceneritori tedeschi. Come gli anelli di una catena, quelli della gestione integrata dei rifiuti vanno tenuti insieme tutti e contemporaneamente. Diversamente le emergenze sono destinate a riprodursi all’infinito.


nella foto: rifiuti per strada a Napoli

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