[27/07/2006] Acqua

C’è anche un po’ di Toscana nel dossier «Mare monstrum 2006»

ROMA. Il mare migliora, le coste soffrono. E’ questo il succo di «Mare monstrum», il dossier di Legambiente che accompagna il viaggio di Goletta verde. Se il numero dei reati contro mare e coste diminuisce, raddoppia l’inquinamento (2.235 illeciti nel 2005, 1.406 nel 2004) con un aumento del 63% e con il Mediterraneo che continua ad essere usato come un grande collettore fognario. Stabile l’abusivismo edilizio che però non si nasconde nemmeno più dietro il paravento dello stato di necessità: siamo ormai alle costruzioni abusive di lusso. Nel 2005, le forze dell’ordine hanno accertato 16.036 infrazioni (-16,09% rispetto al 2004), ma a trainare il calo sono soprattutto pesca di frodo (da 6.736 infrazioni nel 2004 a 5.240 nel 2005) e violazione del codice navigazione (7.590 infrazioni nel 2004 a 5.020 nel 2005) mentre l’abusivismo edilizio sul demanio rimane praticamente invariato (3.359 infrazioni nel 2005 e 3.379 nel 2004). In crescita preoccupante gli illeciti legati alla mancata depurazione e scarichi abusivi che passano da 1.406 nel 2004 a 2.235 nel 2005. E’ la Sicilia a capeggiare questa poco onorevole classifica con 3.260 reati, anche se con una flessione del 13,83%, seguono la Campania e la Puglia e proprio in queste tre regioni si concentra il 48,46% dei provvedimenti di sequestro emessi in Italia. La Campania, con 5,48 infrazioni per chilometro, conquista il primo posto per le infrazioni sulla costa, tallonata dal Veneto (prima l’anno scorso) con 4,67 per km, terzo il Molise con un più 23% di abusi, passando da 3,22 reati nel 2004 a 4,12 reati per chilometro del 2005.

Tra i casi di cementificazione delle coste citati dal dossier anche quello di Marinella di Sarzana, al confine fra Liguria e Toscana e alla foce del Magra: «si sta consumando – si legge in “Mare monstrum” – un altro grande progetto di speculazione immobiliare, targato Monte dei Paschi di Siena, che prevede, anche in questo caso, di cambiare i connotati di un tratto di costa e di un intero borgo agricolo».

Ma Legambiente ricorda anche la bandiera nera assegnata in Toscana «all’amministrazione comunale di San Vincenzo che ha autorizzato lo sciagurato ampliamento del porto turistico, favorendone la privatizzazione, e la costruzione di una strada e una ferrovia a nafta, disboscando un’intera valle. Infine, per aver avviato il procedimento per una variante al Piano Strutturale andando incontro alla richiesta dei proprietari dell’area all’interno del Parco di Rimigliano per la realizzazione di villette in area protetta».

nella foto: l´ecomostro di Punta Perotti, ora abbattuto, un tempo simbolo delle coste ferite

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