[27/07/2006] Acqua

«Fiume Cecina, ora l´ambiente presenta il conto»

FIRENZE. Cosa sta succedendo al bacino del fiume Cecina? Inquinamento della falda e dei pozzi (nel giro di un paio di anni sono stati trovati concentrazione di nitrati sopra la norma, trielina, cromo esavalente), fiume in agonia, avanzamento del cuneo salino, disagi per i cittadini. «L’ambiente sta presentando il suo conto – dice Federico Gasperini responsabile acque di Legambiente Toscana – in quell’area da troppi anni si sta attuando una gestione non sostenibile della risorsa. L’industria ha prelevato e sta prelevando troppa acqua rispetto alla ricarica della falda e si trovano inquinanti nelle acque che derivano dai processi produttivi. Ma non solo: siamo sicuri che il modello di sviluppo turistico che in atto nella zona abbia fatto i conti con la disponibilità delle risorse? A Cecina mi risulta che si continui a costruire»

Quali sono allora le soluzioni?
«Ora siamo in emergenza e quindi è necessario circoscrivere l’inquinamento e trovare le soluzioni anche temporanee per superare l’estate che è il periodo di massima criticità per la zona».

E dopo?
«Ricordo che il bacino del Cecina era un bacino pilota per la sperimentazione della direttiva europea 2000/60 e che era stato istituito un Forum con tutti gli attori interessati riuniti intorno ad un tavolo: cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria ed istituzioni, dal Ministero in giù. Il Forum, come prevede la Direttiva europea ora recepita con il decreto legislativo 152/06 anche dall’Italia, serviva per attivare la partecipazione e per trovare soluzioni condivise ai problemi evidenziati a scala di bacino. Quel tavolo è saltato un po’ per incomunicabilità tra le parti ma anche perché alcune soluzioni e progetti proposti come Idro-s erano stati fortemente contestati da alcuni soggetti presenti al Forum come le associazioni ambientaliste. I progetti ora è evidente più che mai che vadano ripensati e da parte di tutti è necessario uno sforzo per riaprire il dialogo. La Regione dovrebbe farsi promotrice da settembre di un’iniziativa il più possibile partecipata sull’emergenza Cecina. Il corso d’acqua è diventato un caso nazionale e vi è la conferma di come l’Alta e la Bassa Val di Cecina siano aree ad elevata criticità già inserite come tali nel Piano regionale di Azione Ambientale 2004-2006».

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