[27/07/2006] Rifiuti

Intanto a Genova il progetto di inceneritore passa dopo una giornata campale

GENOVA. Il consiglio comunale di Genova ha detto sì al progetto di inceneritore dopo una estenuante giornata di confronto: otto ore di discussione, 37 ordini del giorno e 36 emendamenti. Il documento è passato con 31 voti favorevoli, 8 contrari, un astenuto e tre presenti (Forza Italia) non votanti. Si sono espressi in modo sfavorevole due consiglieri Ds (e un’altra rappresentante della Quercia si è astenuta), i gruppi di Verdi, Rifondazione Comunista, Lega Nord e Liguria Nuova.

Approvati invece l’emendamento presentato da An e quello della maggioranza, mentre sono state bocciate le istanze di Verdi, Rifondazione e Lega Nord. «E’ stata assunta una decisione di grande responsabilità e maturità», ha commentato il sindaco Giuseppe Pericu, annunciando un celere ritorno in consiglio per presentare un progetto più particolareggiato che tenga conto delle indicazioni emerse nel dibattito, contrassegnato dalla rumorosa protesta dei comitati e delle associazioni che si oppongono alla realizzazione dell’impianto.

Duro anche lo scontro politico in aula, con l’abbandono di Rifondazione, il battibecco fra Roberto Delogu (Pdci) e Edoardo Rixi (Lega), e lo scontro interno ai Ds tra il capogruppo Simone Farello e il consigliere «dissidente» Delpino. Nacini di Rifondazione comunista ha invece attaccato il sindaco Pericu per non aver accettato la proposta di intervento del ministero dell’ambiente: «La sinistra oggi ha dato una picconata alla democrazia, dobbiamo avere il coraggio di guardarci in faccia. Questa vicenda ha allontanato a Genova la prospettiva di una Unione che comprenda la sinistra radicale».

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