[03/08/2006] Urbanistica

Portoferraio, regolamento urbanistico fra bioedilizia e tradizione

PORTOFERRAIO (Livorno). Dopo la maratona dell’esame di oltre 450 osservazioni, il comune di Portoferraio, che nella propria giunta può contare su Rifondazione e Verdi, ha finalmente approvato l’atteso regolamento urbanistico del capoluogo elbano. Le osservazioni accolte totalmente o parzialmente sono circa il 53% di quelle presentate; il 6% non sono risultate pertinenti e il 41% delle osservazioni non è stata accolta perché in contrasto con i vincoli del piano strutturale.

Ecco le osservazioni recepite: «si sono individuate – dice il sindaco di Portoferraio, Roberto Peria - altre aree di trasformazione o sono state integrate alcune già definite e quindi, rispetto al quadro iniziale, aumenta di una quindicina di unità il numero delle prime case ammissibili».

«Revisionando quindi l´individuazione delle aree destinate al Peep si consente la realizzazione di ulteriori alloggi, ancora prime case e rivedendo le normative inerenti le aree edificabili si consente la realizzazione di altri alloggi da immettere sul libero mercato, una trentina in più rispetto ai circa 80 previsti. Per gli ampliamenti delle prime si è andati ad una revisione delle normative sulle aree Aid consentendo far raggiungere alle unità immobiliari prima casa la superficie di 90 mq. utili».

Insomma quanto si potrà costruire?
«Complessivamente si possono realizzare 41.700 mq. circa di edilizia residenziale, dei quali 9719 mq. da recupero di edifici esistenti, 3399 mq. da cambio di destinazione d’uso; grosso modo si tratta di circa 400-450 appartamenti complessivi compresi i Peep dei quali circa il 75% prime case, almeno il 10% del totale proveniente da ampliamento di edifici esistenti con creazione di nuova unità immobiliare. Dalla trasformazione di alberghi chiusi o prossimi alla chiusura si ricavano alloggi privati, ma anche alloggi pubblici 1 ogni 10 in proprietà o 1 ogni 4 in affitto all’amministrazione comunale per il cosiddetto canone controllato. Si incrementano le quantità edificabili per le attività produttive e artigianali e si prevede la possibilità di realizzare 4000 mq.
di superficie coperta invece dei previsti 2400 mq. consentendo il reinsediamento o il nuovo insediamento di almeno 15 – 20 imprese».

E l’edilizia di qualità chiesta da Legambiente, che ha presentato le osservazioni più corpose?
«Per incentivare la qualità degli interventi è prevista la possibilità di realizzare interventi con tecniche e tecnologie di bioarchitettura; in tal caso si prevede la riduzione del 10% degli oneri di urbanizzazione e l’incremento del 10% dell’SU a condizione che siano rispettati determinati parametri e siano utilizzate specifici materiali o accorgimenti costruttivi con rilascio anche di specifica certificazione di prodotto ecologicamente sostenibile. Per quanto riguarda gli alberghi e i campeggi, le norme sono finalizzate a garantire l’adeguamento funzionale e qualitativo delle strutture principalmente per le attrezzature complementari. Gli standard urbanistici, verde, parcheggi attrezzature pubbliche, arrivano a 1.110.830 mq., oltre alle Fortezze, la De Laugier, la Linguella; inoltre si prevedono oltre 2 milioni di aree classificate oasi naturalistiche e oltre 1,3 milioni di mq. di aree classificate parco territoriale; nasce così una città che per dotazione di standard e attrezzature potrebbe essere adeguata per circa 60.000 abitanti, come dire uno straordinario tentativo di elevare la qualità della vita e dei servizi a disposizione dei cittadini».

(Nella foto il porto di Portoferraio)

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