[25/01/2006] Rifiuti

Simonti (Ds): «Trovare un accordo si può, gli impianti servono»

FIRENZE. Gli impianti di trattamento dei rifiuti, in particolare i termovalorizzatori, sono un terreno di scontro costante in Toscana fra le varie anime del centrosinistra. In particolare, fra Rifondazione comunista e gran parte della coalizione che governa la Regione.

Un argomento che rientra fra quelli che impediscono la nascita dell’Unione, ovvero l’ampia alleanza con la quale lo schieramento che si oppone al centrodestra. Ma è possibile che questi due fronti, costantemente in guerra fra di loro, trovino un punto d’intesa, una mediazione in tempi brevi o questo argomento è destinato a dividerli costantemente?

Lo abbiamo chiesto a due esponenti dei maggiori partiti della sinistra: qui parla Virgilio Simonti, consigliere regionale dei Ds e vicepresidente della sesta commissione consiliare, che si occupa di ambiente e territorio.

«Secondo me – dice Simonti – le possibilità di accordo ci sono e soprattutto dev’esserci la volontà di raggiungerlo. Ciò che serve è un confronto serio e rigoroso, partendo dall’esame attento delle questioni che abbiamo di fronte. Una riflessione già stata avviata in Consiglio attraverso il lavoro della Commissione, nel quale il livello del dibattito, anche con le forze della sinistra alternativa, è stato tutt’altro che disprezzabile».

Secondo Simonti ciò che emerge chiaro è «il tema di una strategia adeguata a governare il pianeta rifiuti». «La Toscana – dice l’esponente diessino – ha recepito per prima il decreto Ronchi, traducendolo in atti di programmazione e pianificazione. Ci siamo posti obiettivi avanzati: in termini di riduzione di rifiuti, di raccolta differenziata e recupero di materia. Abbiamo rafforzato l’azione di vigilanza. Credo che non possiamo ignorare l’anello della catena della gestione integrata che riguarda il recupero di energia. Raccolte differenziate e riciclo vanno accentuati, ma possiamo permetterci di non chiudere il ciclo? Ricordiamoci che uno dei nostri cardini è l’abbandono progressivo alla discarica, una scelta di civiltà che deve condurci a utilizzarla come soluzione residuale. Ciò significa che dobbiamo pensare a una impiantistica per il recupero di energia, magari razionalizzando ciò che esiste».

Torna all'archivio