[04/08/2006] Parchi

Il governo vara il decreto legge sulla caccia

ROMA. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge sulla caccia che annulla tutte le deroghe poste dalle Regioni in materia di attività venatoria. In particolare il provvedimento regolamenta la caccia nelle zone a protezione speciale dove l’attività venatoria viene limitata nei tempi e nelle specie.

Il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio ha quindi annunciato che la stagione di caccia 2006 sarà finalmente senza riaperture. «Con questo decreto - ha spiegato Pecoraro - vengono sospese tutte le deroghe che le Regioni hanno adottato in violazione alle direttive comunitarie. Quindi quest’anno nessuna preapertura della caccia».

L´altra grande novità è il via libera alla caccia su 4 milioni di ettari di territorio nazionale, le cosiddette Zps, zone a protezione speciale. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro: «L’urgenza del provvedimento è derivata dalla necessità di consentire un’apertura corretta della caccia a settembre perchè il Tar prima e il Consiglio di Stato dopo, avevano annullato un provvedimento dell’ex ministro Matteoli che vietava la caccia a un’ampia porzione di territorio nazionale che prendeva il nome di Zps. Praticamente tutte le zone umide del Paese», ha spiegato de Castro.

Alle Regioni il decreto dà 90 giorni di tempo per adeguare le leggi alle norme Ue. In questo periodo si sospendono gli effetti delle deroghe.

Soddisfazione da parte di Fulvia Bandoli (esecutivo di Sinistra Ecologista) «perché il provvedimento è finalmente riuscito a mettere ordine e a dare certezza al settore, ma anche a sconfiggere gli atteggiamenti più estremisti sia di una parte, pur minoritaria, del mondo venatorio sia di quello animalista”.

Le decisioni sulle Zone di Protezione Speciale e del prelievo in deroga assunte questa mattina dal Consiglio dei Ministri, garantiscono anche per l’Arci caccia «certezza di diritto per i cacciatori italiani, a partire dall’imminente stagione venatoria».

«Le posizioni estremiste del mondo venatorio più arretrato e quello animalista fondamentalista e abolizionista – si legge nella nota dell’Arci Caccia - non hanno trovato ascolto e il Governo, coerente con quanto scritto nel suo programma, ha scelto la strada dell’equilibrio e della ragionevolezza e ha autorizzato la caccia nelle Zps affidando alle Regioni la definizione delle misure di salvaguardia degli ambienti interessati. Il decreto consente, inoltre, di recepire in modo rigoroso le norme comunitarie sul prelievo in deroga con particolare riferimento a quelle di tutela delle colture agricole».

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