[07/08/2006] Parchi

Sammuri: «Sarebbe criminale spostare al sud il capriolo europeo»

RISPESCIA (Grosseto)-Il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, in un dibattito a Festambiente ribadisce l’impegno di sospendere l’abbattimento programmato dei 600 caprioli in Piemonte, cui ha fatto seguito la disponibilità di “adozione” da parte del governatore della Regione Calabria di ospitare i bambi salvati al plotone di esecuzione nei parchi della sua Regione.

La notizia ha suscitato la perplessità da parte del presidente del parco della Maremma, Giampiero Sammuri, che sempre a Festambiente in un incontro sulla biodiversità, ha risposto al ministro e al governatore della Calabria Agazio Loiero, che «tutelare la biodiversità significa fare scelte attente e supportate da un punto di vista della conoscenza scientifica».

In particolare per tutelare la biodiversità – soprattutto in un area protetta - è necessario proteggere la fauna autoctona da quella aliena. Altrimenti il rischio che si corre è che le specie protette all’interno di un parco vadano incontro all’estinzione causata dall’immissione volontaria di specie alloctone, più competitive e che si adattano in tempi brevi al nuovo ambiente.

Sammuri ha citato ad esempio casi come quello degli scoiattoli rossi minacciati, sempre in Piemonte, dall’immissione degli scoiattoli grigi americani e quello dei cinghiali ungheresi che in tutto l’appennino hanno ormai soppiantato i cinghiali nostrani.

Chiediamo al presidente del parco della Maremma Giampiero Sammuri, di spiegarci meglio la questione ormai conosciuta alle cronache come il “caso dei bambi”.

«Il capriolo è una specie cacciabile, e come per tante altre specie cacciabili, ad esempio la lepre, non esiste una limitazione numerica all’abbattimento. Invece in questo caso, dove è previsto un abbattimento selettivo, c’è un limite che consente di mantenere un giusto livello di popolazione. Inoltre - prosegue Sammuri - il capriolo in questione è il Capriolo europeo e sarebbe davvero criminale spostarlo al centro-sud dove è presente un´altra specie: il capriolo italico. Come indica tra l’altro l’Istituto nazionale per la fauna selvatica di Bologna che sta redigendo il nuovo piano d’azione per il capriolo italico».

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