[07/08/2006] Aria

Radon, 540mila euro e 2 anni per mappare tutta la Toscana

FIRENZE. Finalmente la Toscana avrà una mappatura precisa del radon, il gas generato dal decadimento nucleare del radio e presente nel suolo, che è stato classificato tra le sostanze cancerogene del gruppo 1 e che è il secondo responsabile di tumori al polmone dopo il fumo delle sigarette.
L’indagine è stata affidata all’Arpat e ha come obiettivo quello di individuare le concentrazioni del gas negli ambienti di vita e di lavoro, mentre il passo successivo sarà quello di prendere le misure necessarie per eliminarlo.

La mappatura verrà effettuata tenendo conto delle indicazioni del Piano nazionale radon, e sarà maggiormente dettagliata nelle aree dove è attesa una concentrazione di radon superiore al 10%. Dovrebbe completarsi nel settembre del 2008 e costerà alla Regione complessivamente 540mila euro, finanziati in parti uguali dall’assessorato all’ambiente e da quello alla salute.

Il radon è un gas invisibile e inodore presente in quantità variabile, in tutta la crosta terrestre, e anche nei materiali di costruzione (cementi, tufi, laterizi, ecc.): esce dal terreno e si insinua negli edifici, o attraverso le fessure, anche microscopiche, dei pavimenti, o dai passaggi dei servizi (idraulici, sanitari, elettrici).

«E’ ormai noto che il nostro stato di salute dipende solo in parte dalle cure che riceviamo, e deriva invece in gran parte dall’ambiente in cui viviamo – dice l’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi – Per questo come Regione stiamo investendo sempre di più in prevenzione, per rendere più salubri i luoghi dove la gente vive e lavora».

In questi giorni è già partita la prima fase dell’indagine, che prevede l’identificazione dei comuni nei quali effettuare le misure, la raccolta delle informazioni geologiche e della cartografia. Poi appositi dosimetri verranno collocati negli edifici di abitazione e nei luoghi di lavoro.

«I rapporti tra ambiente e salute sono molteplici e complessi - afferma l´assessore all’ambiente Marino Artusa - E´ doveroso implementare politiche di integrazioni come è stato ribadito in un recente incontro tra le due strutture. Questa indagine sul radon è appunto uno degli interventi concreti di integrazioni di politiche tra ambiente e salute».

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