[11/08/2006] Acqua

Marrocco: «Rivedremo tutte le concessioni per l´uso dell´acqua»

LIVORNO. Troppo spesso la pianificazione del territorio e lo sviluppo hanno ignorato l´esatta consistenza delle risorse disponibili, soprattutto in passato. La contabilità ambientale non è solo un vezzo, e lo dimostrano le molte vicende di questi giorni, con interi paesi a secco, o peggio, con zone dove i pozzi e le falde risultate inquinate, come nel caso di tutta l´area cecinese.

«In effetti fino a qualche anno fa noi non avevamo neppure alcuna contabilità della quantità di acqua emunta dalle nostre falde. Fortunatamente oggi le province di Livorno e Pisa si sono dotate di strumenti che ci consentono di sapere quali sono i prelievi con dati molto precisi, ma proprio questi dati confermano l’impossibilità di andare avanti cosi».

Parole di Anna Maria Marrocco, assessore provinciale alla difesa del suolo, che disegnano bene una situazione di grave crisi come quella che si è venuta a creare in questi giorni in provincia di Livorno.

«Nei prossimi mesi rivedremo tutte le concessioni - annuncia l´assessore Marrocco - anche sulla base dei dati forniti dal progetton Aretusa, che prevede il riutilizzo delle acque da depurazione per gli usi industriali. Si tratta di un progetto innovativo che spero dia avvio a un processo irreversibile in tutta la Toscana. Già oggi 4 milioni di metri cubi di acqua depurata vengono usati dalle industrie, ora dobbiamo verificare l´effettivo riscontro della cosa, ovvero che alla fine il bilancio ambientale si ritrovi 4 milioni di metri cubi in più di acqua di falda».

L´assessore dalla Difesa del suolo coglie anche l´occasione per ribadire la contrarietà della Provincia di livorno al progetto Idros della Solvay, che vede destinata alla fabbrica rosignanese acqua prelevata dalla falda di Montescudaio, una delle poche risultata non inquinata da cromo esavalente: «Quella falda deve servire ad usi idropotabili - conclude Anna Maria Marrocco - per la Solvay si dovrà cercare altri invasi»

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