[17/08/2006] Rifiuti

Una azienda unica? Affascinante! Ma non praticabile nell´immediato

FIRENZE. Il presidente della Provincia Matteo Renzi l´ha detto a chiare lettere nei giorni scorsi: in provincia di Firenze serve un´azienda unica per la gestione dei rifiuti perché «non si può continuare con 4 aziende, 4 presidenti, 4 direttori generali e 4 consigli d´amministrazione che si occupano di 4 piani industriali diversi». Parole che in linea di massima trovano d´accordo i presidenti di Quadrifoglio e Safi, aziende che tra l´altro hanno già avviato tra loro un processo di aggregazione.

«Sull’idea siamo tutti d’accordo - dice il presidente di Quadrifoglio Marco
Maria Samoggia
- anche il tavolo regionale sta andando in questa direzione e credo che sia nell´interesse di tutti andare prima possibile a una forma di collaborazione, per poi arrivare fino a un´ipotizzabile aggregazione. L’unico dubbio sono i numeri di cui parla il presidente Renzi, perché le aziende che si devono mettere insieme non sono 4, bensì 3 oppure 5».

Samoggia spiega subito la sua perplessità: «Le aziende espressione unicamente dell´Ato 6 di Firenze sono 3 e cioé Quadrifoglio, Safi e Aer - dice - Le altre ricadono su territori diversi: intanto c´é Publiambiente che ha l´Empolese Valdelsa ma anche l´intera provincia di Pistoia. E già questa sarà complicato aggregarla. Poi ce la quinta azienda, perché Hera gestisce 3 comuni e la discarica di Firenzuola. Ora, seppur affascinantissimo per la mia personale visione manageriale delle cose, credo che pensare a un´unica azienda con Hera dentro sia fantaeconomia. Affascinante perché Hera oltretutto è il risultato di un´idea nata in Toscana, ma realizzata dai cugini emiliani. La grande azienda multiservizi toscana doveva infatti essere quella Publiservizi che invece non si è mai fusa con Consiag: come spesso accade quindi In Toscana nascono le idee ma poi non siamo capaci di concretizzarle».

Per Marco Maria Samoggia è quindi più realistico pensare intanto «a creare premesse per un gestore unico dell’ato 6, che è un percorso sicuramente più realizzabile».

Anche il presidente di Safi Maria Capezzuoli legge positivamente le dischiarazione del presidente della Provincia: «Quello che stiamo facendo come Safi e Quadrifoglio - spiega - è un primo passaggio di quella che è l´evoluzione più naturale del sistema fiorentino. Un´azienda unica nell´Ato 6 è quindi importante anche in un´ottica futura di costo unico di smaltimento tra i tre Ato, che è anche la proposta contenuta nel piano regionale».

L´ex sindaco di Impruneta poi sottolinea che non esiste il rischio di andare a creare una nuova e ulteriore società rispetto a quelle già presenti sul territorio «perché il sistema è diviso in due grandi fasi: quella dell´igiene urbana e della raccolta, che varia da territorio a territorio e che le stesse aziende modellano sulla base delle richieste dei sindaci, e quella dello smaltimento, che invece è uguale per tutti e può quindi essere governata in modo indipendente e univoco. Quindi in questo senso non è un problema creare una nuova società».

(nella foto l´impianto di compostaggio di Case Passerini)

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