[18/08/2006] Energia

Nucleare: l´insostenibilità dei nodi non risolti

LIVORNO. Ogni volta che si parla di crisi energetica, torna ad aprirsi il dibattito sul nucleare. In molti, tra i quali fior di scienziati, sono convinti che sia quella l’unica strada, o almeno la migliore, per affrontare il problema dell’esaurimento delle fonti fossili e il riscaldamento del pianeta.

A conferma delle loro tesi la sicurezza raggiunta dagli impianti presenti nel mondo e il risparmio di petrolio che comporta una scelta del genere. Ma è la cronaca, stavolta, che riporta la discussione su quello che è il vero cuore della questione. E’ di ieri, infatti, la notizia di ciò che sta accadendo a Vercelli.

Qui c’è una la grande piscina Eurex di Saluggia dove sono collocate le barre dei reattori delle ex centrali nucleari italiane chiuse dopo il referendum del 1987. Ebbene da qualche tempo sta trasudando acqua contaminata. Gli esperti dicono che non c’è pericolo per l’uomo e che si tratta di livelli di contaminazione non rilevanti. Comunque la piscina sarà svuotata e poi seguiranno le operazioni di rimozione dei fanghi del fondo vasca. Poi dovranno essere estratte i 52 elementi nucleari e già non si sa dove metterli perché siano conservati in sicurezza.

Ed è qui il punto critico: nessuno sa dove e come smaltire le scorie radioattive. Non è un problema di sicurezza degli impianti, o almeno non solo, bensì dei rifiuti che generano. Rifiuti che già ora hanno estreme difficoltà ad essere smaltiti. Anzi, non si sa dove metterli perchè per essere smaltiti ci vogliono tempi biblici.

Intanto Legambiente è intervenuta oggi sul caso attraverso il suo responsabile piemontese Gian Piero Godio: «Forse sulla vicenda della perdita dalla piscina Eurex, gli enti preposti hanno dormito un po´ troppo, per quasi due anni». Godio ha anche ricordato che «Legambiente in proposito ha presentato il 31 luglio scorso un esposto alla procura della repubblica di Vercelli».

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