[22/08/2006] Rifiuti

Roggiolani, tecnici e giornalisti in Islanda per visitare un gassificatore

«Lì è stato il giornalista a capire male, tra l’altro non era neppure un’intervista vera ma un discorso incidentale. Io lo so benissimo che un impianto a freddo non è un processo termico». Il consigliere regionale del Verdi Fabio Roggiolani, corregge la forma della sua dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi a Repubblica ma non il merito: «Non sono un esperto per dire con esattezza la definizione di impianto a freddo, ma quello che è importante ribadire è che in ogni caso un piano culturalmente arretrato e basato solo sul far felice la lobby dei fuochisti noi non lo firmeremo mai».

Fabio Roggiolani quindi lunedì mattina salirà in aereo alla volta dell’Islanda portandosi dietro un paio di tecnici e altrettanti giornalisti (invitati a spese dell’azienda produttrice). Andrà a visitare l’impianto che secondo lui «è meraviglioso, perché dà più energia, riduce le ceneri in una proporzione da 30 a 3 e soprattutto i soldi ce li mettono loro: l’azienda infatti si impegna a costruirlo e non vuole un soldo dalle istituzioni: gli bastano i rifiuti».

Roggiolani mi perdoni, ma se si parla di riduzione di ceneri significa che allora non è un vero impianto a freddo… rischiamo di cadere ancora nell’equivoco…«Esatto, non è un vero e proprio ciclo a freddo, ma un processo precombustivo di gassificazione, che ha un’ottima resa energetica ed emissioni che crollano vicino allo zero: è assolutamente ragionevole e alternativo agli inceneritori».

Ma allora perché andare in Islanda se esiste già un analogo gassificatore (quello di Testi) e se invece a Viareggio esiste un biodigestore anaerobico gestito dalla Sea, cioè un vero impianto a freddo come lo ha definito anche l’assessore Artusa?«Infatti porterò con me in Islanda anche un tecnico della Sea di Viareggio: sul loro impianto noi spingiamo da anni perché il loro processo non utilizza ossigeno e risolve il problema dell’umido. Quello che andiamo a vedere in Islanda è un sistema un po’ diverso, è molto più evoluto tecnologicamente rispetto a Testi ed è alternativo all’inceneritore. Anzi è la risposta che unita all’estensione del porta a porta ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata al 55% e di riduzione dei rifiuti del 15%, che tra l’altro è una conseguenza diretta del porta a porta: quando la gente non ha più il cassonetto vicino ma si deve tenere il sacchetto in casa ne produce di meno».

Chiarezza quindi pare finalmente fatta: l’impianto che sarà visitato nell’Islanda del nord a Akureyry è un gassificatore, e non ha assolutamente niente a che vedere con il trattamento a freddo. Il gassificatore proposto a Roggiolani dalla Telecommunication & System Spa che ha sede a Formia, riduce infatti in cenere inerte i materiali a base organica senza fondere i metalli ed il vetro in quanto le temperature utilizzate non superano i 400 gradi.
Nella sezione documenti di greenreport è possibile scaricare la presentazione dell’impianto.

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