[22/08/2006] Energia

Biomasse, più tutela del territorio e più occupazione

FIRENZE. David Chiaramonti (nella foto) è un esperto nel settore delle biomasse. Presente al Wrec, abbiamo colto l’occasione per affrontare con lui il presente e soprattutto il futuro di questa risorsa energetica. Chiaramonti è ingegnere e docente del corso sulle energie rinnovabili all’Università di Firenze.

Al momento sta lavorando su diversi progetti dei quali due – uno in Israele e l’altro in Egitto - stanno per essere finanziati dall’Unione europea. Si tratta di sperimentazioni nel campo del solar cooling (un sistema per generare freddo tipicamente destinato al condizionamento degli ambienti). A suo parere le biomasse sono, nel campo delle energie alternative, quelle con le caratteristiche migliori per il nostro Paese.

«Quello delle biomasse – comincia Chiaramonti – è un settore fondamentale e con grandi potenzialità. In questo periodo molto difficile per l’agricoltura, la coltivazione di biomassa è una vera occasione. Anche a livello occupazionale di tipo permanente. La gente potrebbe essere incentivata a tornare in campagna. Sto parlando delle colture energetiche, come il sorgo ad esempio, destinate a fornire biomassa per la produzione di energia elettrica o termica».

Perché la ritiene così vantaggiose e adatte per l’Italia? «Rispetto all’eolico ad esempio. Le biomasse tutelano anche la protezione del paesaggio e del territorio. In più l’aspetto socio-economico ovvero le potenzialità occupazionali e quindi anche il conseguente ripopolamento delle campagne».

Quali altri progetti state portando avanti? «Uno molto importante relativo all’olio vegetale. Pensiamo all´utilizzo di biocarburanti nel settore del trasporto in particolare per le macchine agricole. Andrebbe a sostituire il gasolio. Al momento stiamo studiano sul girasole, coltivazione molto diffusa in Toscana».
Può spiegarci che cos’è il solar cooling? Il sistema funziona grazie a dei collettori solari parabolici a concentrazione che, appunto, concentrano la luce del sole su un elemento ricevete (tubo) all´interno del quale scorre dell´olio diatermico, che viene così portato a temperature dell´ordine dei 200 °C. Questo olio poi alimenta una macchina detta "ad assorbimento" che genera freddo.

La ricerca va avanti, quindi, ma l’Italia rispetto a molti altri Paesi europei è in ritardo. «I numeri sulle energie rinnovabili ci danno comunque in crescita. Il futuro sia per l´eolico che per le biomasse è quello dei piccoli impianti. Consideriamo inoltre molto interessanti le modifiche di questo Governo apportate al disegno di legge 786 per l´attuazione del protocollo di Kyoto ».

Torna all'archivio