[28/08/2006] Energia
Legambiente: Bene Scaroni su risparmio e rinnovabili
ROMA. Oggi si poteva pensare di essersi imbattuti in un leader dell’ambientalismo responsabile a leggere l’intervista a La Repubblica del presidente dell’Eni Claudio Scaroni. «La realtà è che ormai ci siamo abituati a pagare poco risorse preziose come il petrolio, il gas e anche l´acqua – dice il ledaer dell’Eni - quasi che ci appartenessero per diritto divino. Certo, a questi prezzi il petrolio risulta caro. Ma un barile di Coca-cola o di aranciata, per esempio, costerebbe più del doppio. Il paradosso è che mentre ci lamentiamo per il prezzo del petrolio, continuiamo imperterriti a perseguire politiche e comportamenti energetici assolutamente folli».
Oppure si dichiara d’accordo con gli ambientalisti sulla necessità del risparmio energetico: «In rapporto agli aumenti registrati dal 2001, oggi il petrolio costa il quadruplo di cinque anni fa. A rigor di logica, il consumatore avrebbe dovuto modificare i suoi comportamenti. E anche la politica sarebbe dovuta intervenire sulla domanda, scoraggiando sprechi e consumi eccessivi. Ma su questo terreno, i grandi consumatori mondiali - Stati Uniti ed Europa in testa - finora hanno fatto poco o niente».
Dichiarazioni che sono musica per le orecchie di Francesco Ferrante: «Piena sintonia con le parole di Paolo Scaroni – dice il direttore di Legambiente - senza inseguire però inutili chimere come il nucleare e il carbone pulito».
E Legambiente rimarca che «risparmio, ricerca e innovazione sono da sempre la nostra ricetta, perché, come ha fatto notare anche Scaroni, un uso più razionale ed efficiente dell’energia è la sola via per avere un impatto immediato sul mercato del petrolio».
«Così come quella parte ancora troppo esigua, dice giustamente Scaroni, di fonti rinnovabili – conclude Ferrante – Investimenti immediati e continuativi nel settore delle energie alternative permetterebbe una maggiore libertà dalle fonti fossili, andando a incidere immediatamente sul mercato energetico».