[31/08/2006] Parchi

Le Zps e le piste da sci

CUTIGLIANO (Pistoia). Il decreto sulle Zone di protezione speciale (Zps) del governo ha sollevato le ira dei cacciatori, ma non riguarda la regolamentazione della sola attività venatoria. Se ne è accorta Marina Lauri, sindaco di Cutigliano, che ha inviato una lettera a Prodi, Marini e Bertinotti, ai parlamentari locali, al presidente della regione per cambiare quello che la Lauri ha ribattezzato "decreto anti-piste ed impianti". «Evidentemente – scrive il sindaco di Cutigliano - le pressanti esigenze dovute alle procedure di infrazione avviate dall’Unione Europea hanno prodotto un decreto legge che ha calcato la mano sulla “conservazione”, senza tenere in alcun conto le “esigenze economiche e ricreative”, pur espressamente previste dalla stessa direttiva. La conservazione senza ordinato sviluppo non è protezione, è immobilismo».

«L’economia della montagna pistoiese e, segnatamente, dei comuni di Cutigliano e Abetone (nella foto), principali poli sciistici dell’Italia centrale, verrebbe non messa in difficoltà, ma distrutta, se il decreto dovesse essere convertito in legge nella stesura attuale. Si chiede pertanto di tenere in considerazione, oltre alle esigenze faunistiche, anche le esigenze di vita della popolazione montana e di adoperarsi affinché l’articolo 4 del decreto legge 251 del 2006 non sia convertito in legge».

Ma di cosa si tratta in realtà?
Il decreto del governo prevede ulteriori misure di conservazione riguardanti le Zps e vieta temporaneamente, fino all’adozione di provvedimenti regionali, anche «la realizzazione di nuovi impianti di risalita e di piste da sci» che devono essere subordinate – ma questo era obbligatorio anche prima del decreto – ad una valutazione di incidenza che «deve essere basata su un monitoraggio dell´avifauna presente nel sito interessato di durata compatibile con il ciclo biologico della stessa e la realizzazione dell´intervento è subordinata a conforme e obbligatorio parere dell´Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs)».

Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto sulle Zps il governo dovrà individuare «specifiche tipologie ambientali di riferimento, sulla base dei criteri ornitologici indicati nella direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, e delle esigenze ecologiche delle specie presenti», con criteri uniformi che le regioni dovranno rispettare e si fisseranno i tempi entro cui le regioni devono provvedere a definire misure e, in caso di inerzia delle stesse.

Bisogna anche dire che la regione Toscana è già più avanti di altre nella definizione delle misure di salvaguardia per le Zps e che, ad esempio, tende ad escludere già da tempo la possibilità di costruire impianti eolici ed altre opere a possibile impatto sull’avifauna nelle Zps.

Quindi nulla davvero di nuovo sotto il sole, si pone uno stop temporaneo e si confermano le procedure precedenti e si invitano le regioni ad accelerare le procedure previste dalle direttive europee, anche per evitare sanzioni dell´Ue e l’avvio di richieste di procedimenti di infrazione che fermerebbero comunque la realizzazione di nuove piste e impianti.

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