[04/09/2006] Urbanistica

Rinascerà sostenibile il distretto 9 di New Orleans

NEW ORLEANS (Stati Uniti). Dove un tempo sorgeva il quartiere più povero di New Orleans, completamente distrutto dall´uragano Katrina di un anno fa, sta per sorgere un nuovo centro urbano all´insegna della sostenibilità. L´attore americano Brad Pitt, appassionato di architettura, ha infatti presentato il progetto vincitore del concorso da lui indetto per la rinascita del distretto 9.

La proposta vincitrice del bando ideato in collaborazione con le associazioni ambientaliste è stata elaborata dagli achitetti newyorkesi Andrew Kotchen e Matthew Berman, che hanno previsto la realizzazione di villette e appartamenti interamente costruiti con materiali riciclati e dotate di pannelli fotovoltaici.

Pitt ha poi lanciato dure accuse al governo degli Stati Uniti. «Sono stupito e imbarazzato - ha detto - dalla lentezza della ricostruzione di New Orleans». Parole che fanno da eco a quelle di Lance Hill, direttore del Southern Institute for Education and Research della Tulane University. «In poche ore Katrina ha prodotto devastazioni immani - ha detto - ma gli effetti di quell’uragano sono destinati a trasformare per sempre e inmaniera radicale una delle culle storiche della cultura nera d’America».

Il pessimismo di Hill è condiviso dalla maggior parte degli storici, sociologi e giornalisti americani, perché a un anno dal più sconvolgente disastro naturale della storia Usa, meno di 200 mila abitanti (su mezzo milione) sono tornati a New Orleans. Dove interi quartieri appaiono ancora come un cumulo di macerie dopo un raid aereo. E i numeri negativi non finiscono qui.

Solo metà delle scuole e un terzo degli ospedali sono stati riaperti mentre il 60% delle abitazioni restano prive di elettricità. All’appello mancano soprattutto i poveri e i neri, un tempo i due terzi della popolazione. Non si tratterebbe di un caso - sostengono alcuni - ma di un piano concertato per ridisegnare la configurazione demografica della città, trasformandola in un’oasi per bianchi e ricchi.

«Subito dopo l’uragano un piccolo e già potente gruppo di industriali ed imprenditori edilizi della zona si è autoincaricato di gestire la ricostruzione — conclude Hill — Questa élite bianca non ha nessuna intenzione di restaurare la città com’era prima dell’uragano. E per questo sta favorendo i progetti architettonici volti a trasformare New Orleans in uno sconfinato suburbio di lusso, con prati, piscine e scuole per soli bianchi».

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