[05/09/2006] Rifiuti

Rifiuti, si rinnova lo scontro elbano tra i sindaci Peria e Bosi

PORTOFERRAIO – Il sindaco di Portoferraio, Roberto Peria (nella foto) risoponde al suo collega di Rio Marina che ieri aveva chiesto alla provincia di Livorno il commissariamento di Esa e della raccolta dei rifiuti all’Elba. Peria scrive a Francesco Bosi: «Pare che tu abbia trascorso gli ultimi anni su un altro territorio, non all’Elba. In primo luogo non ho ben capito a cosa ti riferisci quando parli di “intenzione di ESA di incrementare di un ulteriore 20% il costo di raccolta e smaltimento dei rsu”. Ogni Comune infatti è libero di determinare nel rispetto della legge i parametri della Tia e della Tarsual fine di coprire il costo del servizio».

E’ appunto questo il problema secondo Peria: «noi i rifiuti li “esportiamo” e sosteniamo pertanto dei costi folli». Un problema, ricorda il sindaco portoferraiese che «è frutto di anni ed anni di scelte clamorosamente sbagliate e costosissime per i cittadini (dal lodo Daneco in avanti)».

Poi Peria richiama l’accordo sottoscritto nel gennaio 2005 dagli 8 comuni elbani, «ma – scrive - un accordo è fatto di parole: perchè diventino fatti sono necessarie azioni coerenti. Davvero si pensa che la costruzione di un sistema di differenziata al 55% (previsto dagli accordi) sia un problema solo di Esa? E’ l’Esa che deve prevedere nelle proprie attività di pianificazione, di concerto con la Provincia, la sede delle piattaforme ecologiche e delle discariche degli inerti? E’ l’Esa che deve progettare, finanziare e realizzare l’ampliamento di Literno? No, non è l’Esa, sono i Comuni, tutti i Comuni ed in particolare quelli che nel protocollo hanno assunto specifici impegni».

Poi Peria chiede a Bosi di assumersi le sue responsabilità: «Aiuterebbe a rafforzare Esa l’ingresso, auspicato e mai realizzato, del tuo Comune nel capitale sociale, con una quota adeguata, diversa da un semplice 0,05%, a fronte dell’attuale 99,7% del Comune di Portoferraio. In tal caso, e con l’ingresso degli altri comuni, la nostra quota potrebbe ben ridursi ad un più corretto 35%, nello spirito degli accordi firmati nel gennaio 2005 (punto H), secondo cui Esa è soggetto gestore del ciclo dei rifiuti elbani e quindi soggetto di riferimento di tutti i comuni».

E sui fondi per il revamping del Buraccio «ancora una volta è un problema di tutti ed in molti ci siamo attivati per risolverlo. Per quanto io stesso sia stato critico con la Provincia per taluni passaggi, non mi sembra pertanto giusto scaricare la responsabilità solo sull’Ente capofila o, quantomeno, per farlo bisogna aver brillato per attivismo».

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