[06/09/2006] Urbanistica

I primi commenti dopo il vertice governo-regione

FIRENZE. Ecco i primi commenti sull’esito dell’incontro di oggi fra Di Pietro e Martini sul nodo delle infrastrutture della Toscana.
«Io credo che la penuria di risorse finanziarie descritta da Di Pietro - ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - debba essere presa come palla al balzo per capire finalmente che ci sono grandi opere strategiche per migliorare la vita dei cittadini e dare nuovo slancio all’economia, e altre opere invece inutili o addirittura deleterie a questi stessi fini oltre che per l’ambiente».

«Le priorità indicate dalla Regione Toscana - ha proseguito Della Seta - rappresentano da questo punto di vista dei begli esempi. Il nodo metropolitano di Firenze, attraversamento e stazione è senza dubbio una priorità per completare l’Alta velocità, anche se ci sono ipotesi molto più abbordabili rispetto al progetto attuale. La “due mari” va completata anch’essa, sapendo però, che non è meno prioritario rendere un po’ più moderna ed efficiente la direttrice ferroviaria che dalla costa toscana va verso l’Appennino».

«Infine – ha concluso il presidente di Legambiente - sull’autostrada tirrenica la nostra posizione è nota: chiediamo da anni che si potenzi l’Aurelia, eliminando gli attraversamenti a raso e allargandola a quattro corsie dove ancora è a due. Questa sì è davvero una priorità, soprattutto per la sicurezza di chi viaggia, mentre invece una nuova autostrada non è solo troppo costosa per le esangui casse italiane, è anche sbagliata in sé: per il suo impatto paesaggistico (che prevalga il tracciato collinare o quello litoraneo) e perché non farebbe che accentuare ulteriormente il già pesante squilibrio modale a favore della mobilità su strada».

Il Wwf Italia giudica difficilmente comprensibile la scelta del ministro alle Infrastrutture Di Pietro che sul Corridoio tirrenico nord «ha scelto di non differenziarsi - pur in presenza di un progetto definitivo dell’Anas di adeguamento in sede a quattro corsie della statale Aurelia da Rosignano a Civitavecchia (196 km di cui 15 in variante, per un costo complessivo al 2001 di 870 milioni di euro) - dalla scelta di autostrada costiera (203 km, di cui 110 in variante, per un costo complessivo di 2 miliardi a 400 milioni di euro) della Regione Toscana, su cui è stato registrato un parere contrario anche dell’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio».

Il presidente del Wwf Fulco Pratesi ha poi aggiunto: «Siamo pronti al confronto, per dimostrare il minor impatto ambientale dell’adeguamento in sede della statale Aurelia rispetto al progetto di autostrada che investirà decine di aziende agricole di pregio, aree di grande interesse naturalistico e archeologico: vale la pena ricordare che sarebbero stravolti dall’autostrada 9 parchi ed aree protette (tra cui il Parco Regionale della Maremma) e 12 siti di interesse comunitario o zone di protezione speciale (tra cui Monti dell’Uccellina, Selva del Lamone-Monti di Castro, Lago di Burano, Feniglia, Saline di Tarquinia) e 2 importantissime aree archeologiche (città etrusche di Tarquinia e di Vulci».

Pratesi ha concluso, infine: «Anche sulle valutazioni economiche non temiamo confronti, visto che attualmente percorrono la tratta Rosignano-Civitavecchia, non più di 17.000 autoveicoli, quando per ripagare l’autostrada ce ne sarebbero bisogno tra i 70-80 mila. Questo obbligherà la SAT anche in futuro (dati gli attuali ritmi di crescita del traffico nell’ anno 2030 non si avranno più di i 26.500 autoveicoli) a imporre pedaggi altissimi, per l’utilizzo di un’infrastruttura che serve traffico per la stragrande maggioranza locale».

Molto delusi infine comitati e partiti uniti in una lettera siglata da Beppe Banchi Medicina Democratica Toscana, Comitato NoTav, Comitato di via Zeffirini- Firenze, Ornella De Zordo Capogruppo Unaltracittà/Unaltromondo, Francesco Francisci, Forum Ambientalista Toscana, Ezio Gallori, Ancora in Marcia, Italia Nostra Toscana, Anna Nocentini, Capogruppo Prc Comune di Firenze, Luca Ragazzo, Capogruppo Verdi Provincia di Firenze, Monica Sgherri, Capogruppo PRC Regione Toscana, Sandro Targetti Capogruppo PRC Provincia di Firenze, Rete Toscana sulle Grandi Opere:

«Molto deludente – scrivono - la posizione espressa dal ministro Di Pietro che approva nei fatti come priorità in Toscana il dannoso, dispendioso e inutile tunnel di 7 km sotto Firenze. Si tratta di un´opera per cui è stata prevista una spesa di più di 1 miliardo di euro, tutto denaro pubblico che se impiegato per il sottoattraversamento di Firenze non potrà essere impiegato per le molte altre opere utili da realizzare in Toscana. E non è certo una soluzione quella già indicata dal presidente Martini che, per salvare il sottroattraversamento, ipotizza di finanziare le altre opere regionali con denaro privato, attraverso la discussa e discutibile modalità del project financing».

«E tutto questo – continua la nota - mentre veniamo a sapere che ci sono ancora da pagare fatture di Anas per 12 miliardi di euro e si sta varando una Finanziaria che prevede tagli e sacrifici. La soluzione proposta dai soggetti che appartengono alla Rete Toscana sulle Grandi Opere, prevede invece il soprattraversamento della città, con una spesa di meno di un terzo. E poi, il programma dell´Unione non dice chiaramente che le "grandi opere" vanno realizzate con la partecipazione e il coinvolgimento del territorio? Il ministro Di Pietro non rappresenta il governo dell´Unione? E il presidente Martini non penserà mica di dare il via a uno dei progetti più impattanti che questa regione abbia conosciuto negli ultimi anni senza avviare una fase di informazione, discussione, partecipazione della popolazione e dei soggetti attivi sul territorio?».

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