[13/09/2006] Consumo

Arezzo sceglie il consumo equo e solidale

AREZZO. Il commercio equo e solidale si sta lentamente trasformando da fenomeno di nicchia a prassi di consumo per moltissime famiglie, che in questa maniera sostengono lo sviluppo dei popoli del Sud del mondo semplicemente acquistando un prodotto invece di un altro.

Le istituzioni a vari livelli possono assecondare e coadiuvare (velocizzandolo) questo processo. Il Comune di Arezzo sembra avere scelto questa strada. Domani in occasione del consiglio Comunale sarà infatti messo in votazione un atto di indirizzo presentato da Cristiano Rossi (Rifondazione comunista), e da numerosi altri consiglieri comunali: «Da alcuni anni molte amministrazioni locali hanno introdotto il Commercio Equo e Solidale nelle proprie attività - spiega Rossi - Con l´atto di indirizzo che discuteremo giovedì vogliamo che il Comune inserisca nei propri consumi i prodotti del commercio equo: nei distributori automatici di bevande, nelle mense scolastiche e del personale, nei servizi di catering. Si impegna inoltre il Comune a realizzare iniziative formative nelle realtà in cui i prodotti vengono inseriti, in particolare nelle scuole».

Con l´atto d´indirizzo infine, si invita il Comune ad aderire alla campagna Città Equosolidali, iniziativa promossa dalle organizzazioni italiane che lavorano per il consumo etico.

La scelta del commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio tradizionale con cui si promuove giustizia sociale, economica e sviluppo sostenibile attraverso lo sviluppo di “filiere corte”. Infatti i prodotti alimentari e di artigianato locale vengono acquistati direttamente dalle cooperative di produttori del Sud del mondo ad un prezzo equo tale da garantire sviluppo e autonomia alle popolazioni coinvolte che in altro modo sarebbero emarginate in un mercato economico globalizzato.

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