[20/09/2006] Acqua

Gestione idraulica del territorio, quante emergenze in Europa

PADOVA. L´Europa non sta bene. Per nulla. Il meeting annuale della ´European union of water management associations (Euwma), ente europeo che raggruppa gli organismi che si occupano di gestione idraulica e di cui ha assunto la presidenza di turno per l’Italia, Massimo Gargano, presidente dell’ Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni), ha tracciato in questi giorni a Padova una fotografia quanto mai preoccupante di molti territori europei.

Lo sfruttamento di suolo e delle altre risorse naturali, unito all´inqinamento atmosferico, rende dfficile gestire le diverse emergenze che si verificano in Europa.

La Gran Bretagna per esempio esce da una stagione estiva in cui le scarse precipitazioni ed il clima secco hanno trasformato la contea di Essex a nord di Londra, in una ´zona semi-arida´.

La Germania ha invece dovuto far fronte sia alla siccità, nell area del Brandeburgo, che al pericolo di inondazioni nella Bassa Sassonia. Il fiume Elba infatti, a maggio presentava, a seguito delle piogge primaverili, un livello più alto di quello che nel 2002 provocò lo straripare delle acque, evitato questa volta grazie ai continui monitoraggi e al rinforzamento degli argini nelle zone più critiche.

Permane l’attenzione in Olanda alla regimentazione delle acque, dato che il suo territorio è per il 60% sotto il livello del mare e che, a seguito del fenomeno della subsidenza, continua ad abbassarsi di un centimetro l’anno.

Fra i Paesi che fanno parte di Euwma è l’Ungheria la nazione più giovane in tema di gestione delle acque, particolarmente attenta al confronto con i sistemi di irrigazione e di bonifica degli altri Paesi europei. Sarà ad esempio su un area ungherese di circa ventimila ettari, lungo il bacino del fiume Tisza, che si sperimenterà una metodologia innovativa e a basso costo per la riduzione del rischio di inondazioni e, al contempo, per una corretta gestione delle risorse idriche.

Il progetto, concordato a Venezia nell´ambito del programma Interreg III B Cadses destinato alle aree del centro-est Europa, vede capofila l´Unione veneta bonifiche assieme a sei partners pubblici e privati, nonché istituti di ricerca ed universitari di Slovenia, Grecia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Italia.

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