[22/09/2006] Parchi

Caccia e Zps: la commissione agricoltura del Senato modifica il decreto, quella ambiente della Camera lo rafforza

ROMA. La commissione agricoltura della Camera dei deputati ha apportato alcune modifiche al cosiddetto decreto De Castro–Pecoraro che ha sollevato le proteste delle associazioni venatorie e di alcuni sindaci che vedevano messi in pericolo progetti di impianti e lottizzazioni turistiche.

Proposte che preoccupano la Lipu che vede un cedimento alla lobby dei cacciatori: «Il decreto sulla caccia venga convertito in legge senza modifiche – dice Claudio Celada, direttore conservazione natura Lipu – Alla vigilia dell’esame in aula del provvedimento esprimiamo la nostra preoccupazione per quanto sta succedendo. Eventuali modifiche in senso peggiorativo del decreto, infatti, non risolverebbero le procedure d’infrazione aperte contro l’Italia e, inoltre, rischierebbero di cancellare quel punto di equilibrio faticosamente raggiunto tra le parti, espresso dal testo originario del decreto legge, che rappresentava un primo passo verso l’attuazione della Rete Natura 2000».

«A questo punto – conclude Celada – ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti: o prevale in questa vicenda l’interesse comune, oppure daremo battaglia affinché la tutela della biodiversità, al di là dei proclami, venga presa sul serio nel nostro paese».

Anche Legambiente sembra preoccupata, ma più per le speculazionei edilizie che non verrebbero bloccate che dalle modifiche al decreto. Per il responsabile conservazione e gestione della fauna, Antonino Morabito «la querelle sugli aspetti legati alla regolamentazione della caccia è un’inezia rispetto al rischio di danno irreparabile che attività estrattive o speculazioni edilizie potrebbero causare nelle Zps e che lo Stato, con questo decreto, non impedisce».

E Legambiente ricorda il caso del megavillaggio Europaradiso la cui costruzione è ipotizzata proprio all’interno della zona di protezione speciale alla foce del fiume Neto in provincia di Crotone. «E’ indifendibile – continua Morabito - che lo Stato abdichi alle proprie responsabilità per la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, non indicando in questo decreto misure omogenee e inderogabili per tutto il territorio nazionale ai fini di una corretta gestione delle Zps. Un simile decreto – conclude il responsabile conservazione e gestione fauna di Legambiente - non risolve alcuna delle situazioni per le quali la Ue ha avviato contro il nostro Paese oltre 20 procedure d’infrazione in materia di conservazione e tutela della natura».

Anche Grazia Francescato, capogruppo dei Verdi alla Commissione ambiente della Camera, dice che «se venisse stravolta l´impostazione originaria del decreto legge sulla caccia, sarebbero guai seri per la nostra, già stremata, fauna selvatica e torneremmo ad essere fuorilegge nei confronti dell´Unione europea».

Ma poi chiarisce che la commissione della camera si è comportata diversamente da quella dell’agricoltura al Senato: «Il parere favorevole sul testo originario espresso dalla Commissione di cui faccio parte è un fatto positivo: ora occorre fare la massima attenzione sulle sorti del decreto De Castro-Pecoraro e sul suo possibile snaturamento in aula».

«Peraltro, in Commissione Ambiente - ha proseguito - abbiamo anche operato un rafforzamento del testo, attraverso la richiesta dell´introduzione di un sistema sanzionatorio specifico e del rafforzamento dell´Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs)».

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