[22/09/2006] Comunicati

Italia maglia nera per le procedure di infrazione sull’ambiente

ROMA. La Commissione europea ha reso noto che tra i 25 paesi dell’Unione, l’Italia si aggiudica il pessimo primato del mancato rispetto delle indicazioni europee sui temi ambientali e per le procedure di infrazione avviate dall’Ue contro regioni e governo, soprattutto per quanto riguarda caccia, gestione dei rifiuti, e manomissioni nelle Zps.

Una notizia ed un primato che preoccupano anche il ministro dell’ambiente: «la denuncia del Commissario europeo Dimas va presa con la massima serietà – dice Pecoraro Scanio - La “maglia nera” assegnata all’Italia nella classifica dei 25 paesi comunitari relativamente al numero delle infrazioni aperte per mancato rispetto delle norme europee in materia di ambiente conferma la necessità di un radicale cambio di rotta».

«Le infrazioni sono troppe – ha aggiunto il ministro – e soprattutto colpisce il fatto che il nostro paese va in controtendenza rispetto alla media europea. I dati tra il 2004 e il 2005 evidenziano come in tutta Europa i paesi riducono il contenzioso giudiziario con Bruxelles, l’Italia invece lo aumenta. E’ bene ricordare ancora una volta come le infrazioni, alla fine dell’iter, portano a multe salatissime ai danni dei paesi inadempienti».

Sarebbe bene lo ricordassero anche le commissioni di camera e senato che stanno proponendo “correzioni” al decreto governativo su caccia e Zps che riporterebbe l’Iitalia dritta verso nuove procedure di infrazione e richiami da parte dell’Ue e dalla Corte di giustizia europea e perdita dei finanziamenti destinati all’agricoltura ed alla tutela della biodiversità.

Pecoraro Scanio ne sembra consapevole e convinto: «è evidente che siamo di fronte ad un’emergenza – ha detto quando ha appreso la cattiva notizia - e l’uscita dalle infrazioni è una priorità d’azione assunta collegialmente dal Governo. Proprio in questi giorni il Parlamento ha l’occasione per dimostrare l’attenzione per le norme europee. Il decreto sulla caccia consente infatti di superare alcune infrazioni aperte. In queste ore di dibattito alla Camera, ribadisco che, anche su questo tema, il nostro paese ha l’obbligo di rispettare rigorosamente le indicazioni europee».

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