[26/09/2006] Urbanistica

Le colline di Bagno a Ripoli come Bagnaia e Monticchiello

BAGNO A RIPOLI (Firenze). Le segnalazioni di “ecomostri” ormai sono all’ordine del giorno e vanno ovviamente trattate con prudenza. In ogni modo riteniamo che questa ondata di attenzione rivolta al territorio da parte di molti cittadini abbia una valenza solo positiva visti gli scempi che vengono fatti passare in nome dello sviluppo. Questa volta è dal territorio di Bagno a Ripoli in Provincia di Firenze, che arriva l’input per un approfondimento.

Sono i comitati autonomi di Bagno a Ripoli, nati negli ultimi anni per «cercare di contrastare assurdi interventi di edificazione in antichi borghi collinari come Villamagna (nella foto), Osteria Nuova, Balatro, Baroncelli e la Fonte» a lanciare l’accusa.

«I Piani di paesaggio e quantomeno una contestualizzazione dei manufatti - dichiarano dai Comitati - sono stati saltati a piè pari da Provincia e Comune i quali, dopo una sentenza del Tar che li ha condannati per il mancato rispetto delle invarianti strutturali a Osteria Nuova, imposte dal Piano di coordinamento territoriale dalla stessa Provincia, a buon tornaconto si sono "accordati" per escludere i borghi suddetti dalle aree fragili, delle quali costituiscono invece degli inclusi da tutelare, in quanto parte integrata nella trama del paesaggio».

«Questi borghi - continuano i Comitati - li hanno infatti perimetrati come centri abitati, alla stessa stregua di grandi frazioni come Grassina o Antella, escludendoli così da ogni tipo di tutela, facendone una sorta di porto franco, nel bel mezzo di un’area paesaggisticamente fragile, dove sarà possibile fare di tutto».

Tra l’altro i Comitati di Bagno a Ripoli osservano che nel caso dei borghi citati, sono previsti più di cento appartamenti «per i quali non esiste ancora nessun convenzionamento, essendone decaduti, per altro, anche i vincoli urbanistici e quindi nulla osta ripensarci e destinare altre aree a quelle previsioni».

Infine i Comitati ricordano che anche a Bagno a Ripoli esiste un caso simile a Bagnaia: si tratta di Villa la Massa «dove saranno più che raddoppiati gli attuali posti letto con un aumento di volume di ben 45mila metri cubi e ci possiamo immaginare cosa succederà quando qualcuno metterà le mani su altre ville del nostro territorio, poste sulle colline e chiederà di ampliarle per essere “competitivo”!»

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