[02/10/2006] Acqua

Scatta il monitoraggio nazionale per la sicurezza dei fiumi

ROMA. E’ partita “Operazione Fiumi”, la campagna promossa da Legambiente in collaborazione con il dipartimento della Protezione civile che punterà l’attenzione sul rischio idrogeologico del nostro Paese. I dati forniti dal Ministero dell´Ambiente parlano chiaro: 5.581 comuni italiani (circa il 70% del totale) sono ad alto rischio idrogeologico, 9 comuni su 10 hanno abitazioni in aree a rischio, in 5 su 10 sorgono fabbricati industriali che comportano, in caso di alluvione, lo sversamento di prodotti inquinanti nelle acque e nei terreni.

Sempre secondo i dati del Ministero, negli ultimi 10 anni in Italia si sono verificate ben 12.176 calamità idrogeologiche che evidenziano la fragilità del territorio. «Il ricorrere di eventi alluvionali con conseguenze gravi per la popolazione - ha dichiarato il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante - non può essere attribuito solo alle intemperanze del clima, ma soprattutto a un modello di sfruttamento intensivo e poco programmato del territorio, che vede sempre più spesso sorgere abitazioni un po´ ovunque lungo i corsi d´acqua, senza tenere conto del rischio idrogeologico. La sicurezza dei cittadini e il risanamento del territorio - ha concluso Ferrante - devono rappresentare una priorità assoluta nelle politiche a tutti i livelli in un paese come l´Italia».

E’ necessario quindi spostare l’attenzione sugli aspetti preventivi incominciando con l’informare e sensibilizzare in modo diffuso i cittadini e coinvolgendo le scuole per gli aspetti educativi e formativi. Ecco perché durante la campagna saranno toccate 33 località di 19 regioni e vedremo la partecipazione di 60 mila volontari insieme a 100mila alunni delle scuole elementari e medie di tutta Italia. Durante l’iniziativa che durerà fino al 4 novembre, saranno monitorate le situazioni più a rischio e proposte soluzioni di messa in sicurezza del territorio, ma saranno effettuate anche azioni pratiche e concrete come la pulizia degli argini dei fiumi o la liberazione dei pilastri dei ponti da tronchi di albero e altri rifiuti ingombranti portati dalle piene.

I fiumi monitorati saranno tra gli altri: la Dora Baltea, il Po, l´Adige, il Ticino, il Tagliamento, il Secchia, il Bisagno, il Tevere, il Velino, il Sele, il Temo, il Basento e il Biferno e le fiumare calabresi e siciliane. In Toscana, per metà ottobre, è previsto l’appuntamento clou dell’intera campagna dove “Operazione Fiumi” sarà declinata in “Operazione Arno” ed assumerà un particolare significato dato che saremo quasi a quarant´anni dalla drammatica alluvione che colpì la città.

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