[02/10/2006] Parchi
PORTOFERRAIO (Livorno). Difficile l’accordo nel centro-sinistra sulla nomina dei 5 componenti del direttivo del parco nazionale dell’Arcipelago toscano, tanto che l’assemblea della Comunità del parco che oggi avrebbe dovuto nominarli è stata spostata al 10 ottobre, ufficialmente «a causa della sopravvenuta impossibilità di alcuni componenti dell’assemblea della Comunità del Parco, a partecipare alla seduta» come scrive il presidente D’Errico, ma più realisticamente perché non è stato raggiunto un accordo sui nomi dei consiglieri e soprattutto su quello del vicepresidente del parco che dovrà essere eletto proprio tra questi 5.
E intanto le (auto)candidature aumentano, se prima alla vicepresidenza sembrava sicura Catalina Schezzini, sindaco di Rio nell’Elba, ora si parla anche dello stesso D’Errico o del sindaco Luigi Logi, in rappresentanza del comune di Marciana, e di Milena Briano, assessore all’ambiente del comune di Capoliveri.
Intanto ha provocato non poca sorpresa un comunicato del coordinamento presidenti dei circoli di An dell’Elba che «nomina il consigliere comunale di Capoliveri, Lorenzo Capocchi, quale rappresentante del centro destra elbano nel consiglio direttivo del Parco elbano», una iniziativa che dire anomala è poco, visto che l’elezione spetta agli enti locali del parco e che non si capisce quale comune dovrebbe rappresentare Capocchi (è consigliere di minoranza a Capoliveri) ed anche le sue caratteristiche “tecniche” come esperto di aree protette non sono delle migliori: è un noto cacciatore ed un ancor più conosciuto animatore dell’ormai scomparso movimento antiparco.
Intanto al neo-presidente Tozzi giungono gli auguri della sua associazione di riferimento: il Wwf che indica al geologo alcune priorità da affrontare subito, alcune delle quali travalicano i poteri del parco ed avranno quindi bisogno di uno stretto rapporto e confronto proprio con quella Comunità del parco che oggi sembra in difficoltà. Il Wwf chiede:
«- la definizione di politiche di controllo sugli strumenti urbanistici dei comuni, almeno all´interno dell´area protetta, per una pianificazione omogenea del territorio, nel rispetto delle risorse naturalistiche e degli habitat di cui si impone la conservazione unitamente al potenziamento degli strumenti atti alla repressione della piaga dell´abusivismo edilizio; come segnale forte in tal senso, il WWF chiede l´immediata demolizione del “mini”eco-mostro” di cemento (le c.d. "colonne") frutto di un presumibile abuso sulle dune di Lacuna;
- l´attivazione del monitoraggio satellitare delle navi in transito nel triangolo Capraia, Elba, Pianosa, canale di Piombino, con il coinvolgimento delle Capitanerie di Porto, delle Associazioni Pescatori e degli Organi di Vigilanza per scongiurare il pericolo di rilascio in mare di sostanze tossiche, di idrocarburi e di scarichi di ogni tipo che pregiudicano la conservazione del mare protetto e mettono a repentaglio l’integrità del Santuario dei Cetacei;
- la promozione di attività turistiche legate alla natura che si sviluppino nei periodi di bassa stagione e che possano utilizzare una rete sentieristica degna di un Parco Nazionale, allentando la pressione ora concentrata sui soli due mesi estivi, di luglio ed agosto;
- ripristinare la zona umida di Mola, unica come tipologia di habitat presente all’Elba, bonificandola da rifiuti di varia natura, manufatti abusivi e cantieri dismessi e destinandola ad una fruizione controllata;
- rafforzare la tutela dell´isola di Pianosa di cui deve essere preservato il delicatissimo habitat sia terrestre che marino, istituendovi una “Stazione Biologica” dedicata allo studio ed il monitoraggio di flora, fauna, ambiente marino e terrestre, in cui coinvolgere Università, Istituti di ricerca, Associazioni di protezione ambientale;
- scongiurare la realizzazione di un parcheggio nel campo di calcio di Capraia, l’unico “prato” presente sull’isola e luogo di sosta strategico per moltissime specie di uccelli durante le migrazioni primaverile ed autunnali».