[31/01/2006] Energia

Da Rifondazione un siluro contro Toscana energia

FIRENZE. «La segreteria regionale di Rifondazione Comunista è contraria al Progetto industriale toscano per il settore gas ed energia, che prevede la costituzione di Toscana Energia». Lo affermano Niccolò Pecorini, segretario regionale toscano di Rifondazione, e Paolo Gangemi, membro della segreteria dello stesso partito, che contestano la fusione fra Fiorentina Gas e Toscana Gas. «Dalla fusione – dicono i due esponenti di Rifondazione – nascono due distinte società a norma di legge a dimensione regionale: la società delle reti (Newco Holding Reti) soci pubblici al 54,55%, e la Società di vendita a maggioranza assoluta privata 79,22%».
Secondo Rifondazione «la costituzione di una società toscana del gas poteva essere l’occasione per innestare un processo di ripubblicizzazione delle aziende, rafforzando ulteriormente la presenza e il ruolo pubblico nella società delle reti, grave invece di aver affidato alla parte privata la stragrande maggioranza della Società di vendita», che «avrà profitti e gestirà i rapporti con i cittadini, svolgerà il ruolo d’indirizzo strategico operativo sull’energia, mettendo una forte ipoteca sulla piena capacità strategica del pubblico sul piano energetico regionale. Infatti, si mantengono le reti al pubblico per ottenere finanziamenti della collettività e si concedono ai privati mani libere nella gestione quotidiana e di medio periodo».
Pecorini e Gangemi legano questa vicenda ai progetti per impianti di rigassificazione previsti a Livorno e a Rosignano, «sostenuti da Ds e Margherita e da settori importanti del governo di centrodestra». Li definiscono «impianti pericolosi ed inutili, contrastati dalle popolazioni alle quali si nega ogni consultazione referendaria». «Nel mondo sindacale toscano – conclude Rifondazione – nei sindacati di base e nelle confederazioni, una larga maggioranza si è pronunciata contro questo progetto, denunciando forti preoccupazioni per i livelli occupazionali, per l’organizzazione del lavoro e la sicurezza».

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