[04/01/2006] Rifiuti

Ato 4, il direttore fa il punto sul piano industriale

LIVORNO. «Il piano industriale dell’Ato è, in sostanza, la sintonia fine del Piano provinciale dei rifiuti. Noi ci accingiamo ad aprire un rapporto con la Provincia che ci vedrà seguire da vicino il lavoro programmatorio dell’Ente». Parola di Massimo Bagatti, direttore dell’Ato 4 dei rifiuti, l’autorità d’ambito del bacino livornese, il cui compito principale che sarà chiamato a svolgere nei prossimi mesi è proprio la redazione del Piano industriale. «Noi ci troviamo in una condizione un po’ particolare – spiega Bagatti – e neppure così negativa, perché chi ha concluso il percorso del Piano industriale oggi rischia di trovarselo un po’ vecchio, perché tutte le province toscane dovranno adeguarlo agli indirizzi regionali su rifiuti urbani biodegradabili e imballaggi».

A Livorno, comunque, nel corso nel 2005, erano state affidate alcune consulenze al Consorzio Priula di Villorba (Treviso) per l’area gestionale, economico-finanziaria e tariffaria, alla Sea di Ferrara per l’area impiantistica in materia di trattamento della frazione organica e di discarica e per l’area bonifiche e all’ingegner Piero Petrini per l’area impiantistica in materia di termovalorizzazione e di selezione dei rifiuti.

«Adesso si pone l’esigenza, diciamo entro la fine di febbraio, di concludere il lavoro di studio di questo gruppo di consulenza – prosegue Bagatti – e di iniziare un rapporto continuativo con la Provincia, in modo tale da attivare un percorso in parallelo con l’attività di programmazione dell’amministrazione. Insomma, noi dobbiamo stare un passo indietro rispetto alla Provincia, ma non due. Nostro compito è quello di realizzare il dettaglio del Piano provinciale. Ed è ovvio che su alcune questioni, a cominciare della riorganizzazione di tipo impiantistico, c’è bisogno delle indicazioni della Provincia».

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