[04/10/2006] Aria

Tasse e ambiente, Del Lungo: «Accise su diesel e non su benzina»

LIVORNO. «Togliere l’accisa sulla benzina e metterla sul gasolio». E’ questo ciò che dovrebbe prevedere la finanziaria secondo Claudio Del Lungo, assessore all’ambiente del Comune di Firenze. Con lui abbiamo affrontato proprio la questione delle leve fiscali – in questo caso tasse sulla benzina e super bollo auto sia a livello nazionale sia a quello regionale – a favore dell’ambiente e della sostenibilità.

«Ho già fatto una nota interna – comincia Del Lungo – dove ho sottolineato il fatto che sono le auto a gasolio che inquinano di più l’aria e quindi aumentare la tassa sulla benzina non serve a niente. Perché l’unico risultato è quello di favorire ancora di più l’acquisito delle auto a diesel. Questa cosa va assolutamente invertita. Una cosa che, tra l’altro, può fare solo il Governo e non la Regione. C’è, è vero, il problema dell’autotrasporto (che viaggia quasi tutto a gasolio, ndr), ma ci sono soluzioni per non appesantire ulteriormente i loro costi in questa fase, come delle accise meno pesanti».

«Questo è un primo elemento – continua - , l’altro riguarda il bollo. L’esenzione del bollo non può essere per tutte le euro 4. Quelle a diesel euro 4 inquinano tanto e quindi dovrebbero essere tassate. Inoltre l’esenzione per 5 anni è troppo, credo infatti ora si sia tornati nell’ordine dei 3 anni».

Intanto è in corso la rivolta dei “suvvisti”, ovvero i possessori dei Suv per i quali è previsto un super bollo.
«Va detto che è giusto non essere andati sulle categorie ma sulla potenza. I Suv tra l’altro, come categoria, non esistono. Il superbollo è previsto quindi sulle auto da 2498 di cilindrata. Qualcuno ha parlato di tassa sul possesso, ed è giusto dire che è così. Hai una macchina grande e potente che consuma ed è giusto che paghi di più».

Basterà per disincentivarne l’uso?
«No, è solo un primo passo».

Le tasse o supertasse in favore dell’ambiente sono comunque una cosa positiva. E magari anche i cittadini (forse) potrebbero accettarle un po’ meglio se passasse questo concetto. Quindi più inquini più sei penalizzato e quello che lo Stato guadagna dalla penalizzazione imposta lo impiega per mitigare gli impatti.
«Certo, perché queste entrate saranno finalizzate all’ambiente appunto, come ad esempio per tutelare le aree protette».

Ma perché allora in Toscana non si è affronta la questione da questo punto di vista?
«Forse perché la Regione non ha comunicato correttamente la cosa».

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