[09/10/2006] Aria

Tasse regionali fra equità e sostenibilità: dalla benzina all´Irap

FIRENZE. Alla fine dopo giorni e giorni di discussioni avvenute a mezzo stampa, è avvenuto l’atteso incontro tra la regione e le parti sociali sulla manovra di bilancio 2007: e l’annunciato aumento di 2,58 centesimi per litro di benzina è stato archiviato. Al suo posto arriva l´ipotesi di un possibile ritocco dell´ Irap, che sarà selettivo e differenziato per aliquota e settori. Degli annunci fatti sulle nuove manovre fiscali dal governatore della Toscana, rimane invece l’aumento del 10% del bollo auto, dove qualche meccanismo di gradualità è invece ritenuto possibile e quindi l’equità sociale è fatta salva.

Potremo dire quindi che ha vinto l’equità sociale, che è sacrosanta naturalmente come concetto di fondo, ma che ancora una volta il grande assente risulta la sostenibilità, per la quale invece non si trova alcuno spazio di cittadinanza quando si parla di manovre fiscali. Come dire che non è possibile tenere insieme questi due corni del problema, cercando di utilizzarli entrambi per proporre un sistema di fiscalità che sia innovativo rispetto a quello corrente.

Abbiamo posto questa domanda a Renato Cecchi, di Ambiente e Lavoro, che ha partecipato al tavolo di concertazione per le associazioni ambientaliste.

Perché si è tenuto conto dell’equità fiscale e si è invece ignorata la possibilità di utilizzare una ecotassa?
«La ragione per cui è stata fatta questa scelta è perché è stato ritenuto importante considerare la equità sociale in una manovra fiscale al livello regionale. Si è mantenuto quindi l’aumento sul bollo auto, che anche se di poco ma qualche elemento di equità lo contiene e si è abbandonata invece l’accisa sulla benzina che va a colpire tutti indiscriminatamente, anche chi con l’automobile ci deve obbligatoriamente lavorare».

Quindi si pensa ad una addizionale Irap, anziché alle ecotasse, ma la sostenibilità viene ignorata?
«Bisogna tenere in considerazione il fatto che la finanziaria di spazi ne dà pochissimi e dato che l´Unione Europea ha dato ragione all’Italia sull’utilizzo dell’Irap, si può lavorare su questo per ottenere benefici che riguardano la sfera della sostenibilità».

In che modo?
«Si è aperta una strada, perché con l’Irap saranno colpiti principalmente il settore immobilare e degli intermediatori finanziari. Questo è un aspetto positivo, intanto perché si va a colpire la rendita, e poi perché si può prevedere di indirizzare questa aliquota su settori di sostenibilità, come ad esempio sul consumo di territorio. Il secondo passo potrebbe riguardare il settore delle industrie e quindi intervenire sulle emissioni».

Abbiamo fatto le stesse domande anche a Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana.

Baronti, Legambiente che ne pensa di questa scelta della Regione, che ha tenuto conto dell’equità fiscale ignorando la possibilità di utilizzare una ecotassa?
«Legambiente non ha appoggiato questa strada. Tra l’altro l’aumento dell’accisa sulla benzina era stata proprio un proposta di Legambiente, qualche anno fa. Purchè fosse destinata a dare risorse economiche mirate a rafforzare il trasporto pubblico. E questo nuovo provvedimento non ci trova d’accordo.
Quando si fa il ragionamento che si penalizzano i ceti abbienti, dobbiamo cercare casomai di trovare misure di mitigazione, ma non abbandonare completamente quella strada. Se vogliamo che la gente scelga il trasporto pubblico certe forme di penalizzazione del trasporto privato vanno messe in campo. E’ vero che il trasporto pubblico spesso non è efficiente o in alcune aree è scarso, ma non dimentichiamo che questo a volte diviene la giustificazione per mascherare proprio un problema di scelta personale.
Per fare un esempio, la linea che va da Pisa a Firenze durante il giorno è frequente come numero di treni disponibili, ma è poco frequentata. Quante sono invece le persone che da Empoli vanno a Firenze con l’auto privata? Altri esempi si possono fare sulla città di Firenze: nel quartiere 3 ci sono scuole, ci sono parchi come l’Anconella o il parco dell’Albereta dove le persone vanno a passeggiare o portano il cane a correre, eppure usano l’auto privata per fare poche centinaia di metri. Secondo noi sarebbe giusto aumentare la benzina per penalizzare questi comportamenti e trovare fondi per migliorare il trasporto pubblico».

E sull’utilizzo dell’IRAP per finanziare settori di sostenibilità ambientale, che ne pensa Legambiente?
«Potrebbe anche diventare un discorso interessante, ma al momento sono solo ipotesi. E poi c’è da dire che non sarebbe comunque altrettanto diretto come l’aumento della benzina. E i segnali in questi settori, come in politica sono importanti».

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