[12/10/2006] Comunicati

Media e ambiente: vince lo show e la coscienza verde è fai-da-te

LIVORNO. Il sondaggio Iard Comieco sulla sensibilità da parte dei giovani ai temi ambientali evidenzia diversi elementi di riflessione. Anche perché le domande rivolte a un campione di mille ragazzi dai 15 ai 24 sottolineano anche la responsabilità dei vari attori (in primis i media) nel “formare” la coscienza verde dei nostri giovani. Che per la verità appare se non debole, comunque come una coscienza fortemente autodidatta. Questo perché il 28% degli intervistati dichiara di aver ricevuto insegnamenti di educazione ´verde´ alle elementari, il 14% alle medie, solo il 2% al liceo, mentre all´università (dove esistono facoltà specifiche come ingegneria e scienze ambientali) si assiste ad una piccola inversione di tendenza. Se la scuola appare piuttosto latitante, non fa una figura migliore il comparto dei media. La ricerca dell’istituto Iard in questo caso però prende in esame soltanto le televisioni: nel complesso la rete pubblica sembra essere percepita come più sensibile e attenta al tema dell’ecologia rispetto ai canali privati. Segue La7 che precede i canali Mediaset, che - insieme a Mtv - rimangono i meno scelti dagli intervistati. Rai Tre sembra essere il canale ecologico per eccellenza: lo sceglie 1 giovane su 2.

I giovani quindi, sembrerebbero nel complesso piuttosto distanti dal problema ambientale. Considerando tutte le possibili combinazioni degli strumenti di conoscenza proposti in una successiva domanda, infatti, la quota di coloro che dichiara di non essersi mai documentato attorno alla tematica ambientale appare del 34%. Un altro gruppo consistente (il 19%) si caratterizza per la sola lettura di articoli su riviste o quotidiani. È invece pari a circa l’11% la quota di coloro per i quali l’unica attività è assistere a dibattiti (probabilmente per lo più in tv), mentre salgono al 17% coloro che leggono articoli e assistono a dibattiti. Il restante 19% fa un mix diversificato delle altre opzioni.

Ma manca un tassello fondamentale: a questa domanda infatti si chiedeva per ogni voce di rispondere se tale attività era stata fatta o meno, non c’era la possibilità di quella che tecnicamente si chiama “risposta aperta”, cioè la possibilità di citare spontaneamente da parte dell’intervistato. E in tutta questa ricerca chi manca all’appello è il media internet.

Torniamo un passo indietro: da parte dei giovani c’è la convinzione che in linea generale in televisione si parli troppo poco di ambiente. E c’è la considerazione che anche la scuola faccia troppo poco in questo senso. La risultanza potrebbe essere una sete di informazione ambientale che però non trova soddisfazione. Ed è qui che entra in gioco la coscienza verde autodidatta. i giovani l’informazione ambientale la trovano probabilmente in internet, dove oltre ai siti di quotidiani e riviste ambientali, chi attrae l’attenzione di numerosissimi internauti sono i blog a sfondo ambientale/sociale: qui l’informazione non è né obiettiva né sempre corretta e/o approfondita, ma la possibilità di confronto, di dibattere e perfino di discutere consente ai giovani di formarsi una propria coscienza e il ruolo di formazione che scuola e media tradizionali sembrano aver abdicato viene preso da internet. Sembrano dirlo i numeri, non tanto quello dei contatti o delle pagine viste, ma dei post, i messaggi che gli utenti lasciano sui blog sparsi nella rete, rispondendo e rispondendosi. E quello oggi probabilmente più frequentato in Italia per quanto riguarda queste tematiche, appare quello di di Beppe Grillo.

Un comico che fa informazione, e che pretende di fare informazione, ambientale e non solo. Un comico che il popolo della rete ha individuato come difensore da (quasi) tutti i mali del mondo. Eppure quando gli intervistati della ricerca Iard dovevano indicare i tre personaggi percepiti come più sensibili al tema dell’ecologia, secondo un loro “podio ideale” non troviamo Beppe Grillo. Ma un suo collega, anzi due: al primo posto della classifica troviamo Claudio Bisio seguito da un altro show man, Fiorello. Al terzo posto poi c’è il Papa, mentre chi appare meno accreditato dal punto di vista dell’attenzione all’ambiente è l’attuale presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, seguito da Platinette e Valentino Rossi.

Ovviamente in classifica non appare nessun ambientalista, nessun eco-economista, nessuno scienziato. Ovvero nessuno di coloro che (almeno teoricamente) ha le basi culturali per affermare e argomentare le problematiche relative alla sostenibilità ambientale. Vince lo show, come al solito, e lo show il suo ruolo non lo abdica mai.

Torna all'archivio