[12/10/2006] Parchi

Pnat, Tanelli: ecco perché manca il direttore da 5 anni

Leggo a proposito della direzione del Pnat (Greenreport del 4/10 e Elbareport del 5/10 ) nell’ articolo titolato : «Carugno confermato commissario del Parco dell’Arcipelago per un mese», il seguente inciso: «…il direttore manca da oltre 5 anni a causa della scelta fatta dall’ ex Presidente Giuseppe Tanelli, per il non adeguamento dell’albo dei direttori…».
Credo opportuno precisare , in particolare in questo momento di riattivazione degli organi ordinari di indirizzo e controllo dell’ Ente, quanto segue:

a) il direttore del Pnat manca dal maggio 2001 in seguito alle dimissioni del dott. Nino Martino che andava a ricoprire l’incarico di direttore generale della Lipu.

b) nel 2001 l’ elenco degli idonei ad espletare le funzioni di direttore dei parchi nazionali come previsto dalla Legge 426 del 1998 non era disponibile e non erano neanche state attivate da parte del Ministero le procedure di adeguamento concorsuale che la Legge imponeva di espletare entro sessanta giorni dalla sua promulgazione.

I concorsi vennero banditi nel 2002 ed i vincitori nel 2003, durante le gestioni commissariali. La Legge attuale fra l’altro prevede che i direttori siano nominati dal Ministro, su di una rosa di tre idonei proposta dai Direttivi del Parco. Il presidente dell’ Ente, in quanto suo rappresentante, si limita a stipulare con il direttore un contratto di diritto privato.

Le dimissioni del direttore cascavano in un momento di particolare criticità per l’Ente essendo in essere, sia i concorsi per la pianta organica, sia le procedure finali per l’ acquisizione degli strumenti di pianificazione del Parco (Piano del Parco, Regolamento, Piano di sviluppo economico e sociale ). Furono diversi e infruttuosi i tentativi espletati per dotare l’ Ente di un nuovo direttore. La situazione venne superata nel settembre 2001, con la nomina da parte del Consiglio Direttivo del Geom. Angelo Banfi, che da anni operava nel Parco prima come funzionario distaccato da altra amministrazione e poi come funzionario del Parco stesso, a Coordinatore tecnico-amministrativo.

Furono, fra il maggio ed il settembre 2001, quattro mesi di tristi ostruzionismi politici e di incredibili pressappochismi burocratici , che fecero rischiare al Parco l’ immobilismo gestionale e portarono i legali dell’ Ente , come comunicato al Ministero ai fini di sbloccare una situazione paradossale, ad individuare negli atti dello stesso Ministero gli estremi di una citazione per accanimento burocratico.

Questo ho ritenuto mio dovere precisare nei momenti in cui le politiche e gli indirizzi del PNAT e dell’ intero sistema delle aree protette nazionali devono, nel metodo e nel merito, segnare una netta discontinuità con il passato, in particolare ripristinando e nel caso adeguando i dettati di Legge in un chiaro e leale rapporto fra le Istituzioni.

Colgo l’ occasione per ringraziare il Prof. Giuseppe Carugno ed il Geom. Angelo Banfi per quanto hanno fatto e vorranno fare per il Parco, e rinnovo al Presidente Mario Tozzi , alla Comunità del Parco ed Consiglio Direttivo i più fervidi auguri di buon lavoro, nella certezza che nel dialogo istituzionale e nella trasparenza degli atti, il Parco saprà riconquistare la necessaria partecipazione sociale, e sviluppare il suo cammino culturale e materiale per la tutela e la valorizzazione sostenibile dell’ Arcipelago Toscano.

*ex presidente del Parco dell´arcipelago

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