[16/10/2006] Urbanistica

La Commissione Ue approva l´elenco dei Sic della regione mediterranea

FIRENZE. La Commissione Europea ha adottato l’elenco dei quasi 1.300 siti di importanza comunitaria (Sic) della regione biogeografia mediterranea che comprende gran parte dell’Italia, Grecia, Malta, di Cipro, Gibilterra (Gb) e le costa mediterranee di Francia e Spagna e quella meridionale del Portogallo. L’elenco de Sic mediterranei è l’ultimo ad essere adottato dopo quelli delle regioni alpina, macaronesica, atlantica, continentale e boreale.

I Sic vengono proposti dagli stati membri, che hanno comunque obblighi riguardanti percentuali ed ecosistemi da proteggere, sulla base della direttiva Habitat dell’Ue per contribuire a preservare ecosistemi, specie vegetali ed animali contenuti in habitat naturali e seminaturali e vanno a formare, insieme alle Zps, che invece vengono istituite in base alla direttiva “Uccelli” (e alle aree protette nazionali e locali eventualmente non comprese in Zps e Sic) la “Rete Natura 2000”. I Sic spesso si evolvono in Zps o si sovrappongono a quest’ultime e comunque dovranno costituire, entro sei anni, quella rete ecologica di Zone di conservazione speciale (Zcs) che dovranno permettere il mantenimento della biodiversità continentale.

L´individuazione dei siti Sic e Zps è avvenuta, per quanto riguarda l’Italia, attraverso segnalazioni e proposte delle regioni ed i siti toscani sono già stati precedentemente individuati e censiti attraverso la legge regionale 56/2000 che individua la rete ecologica della Toscana che comprende anche Siti di importanza regionale (Sir) non inclusi negli elenchi adottati dall’Ue. Vi sono poi stati alcuni aggiornamenti di Sic e Zps riguardanti soprattutto aree dell’Arcipelago Toscano in relazione alla direttiva Uccelli.

E’ proprio sulla gestione di Sic e Zps, e sulla loro relazione con l’attività venatoria, causa dell’avvio di procedimenti di infrazione da parte dell’Unione Europea, che il governo aveva prodotto un decreto, il 251, che non verrà riconvertito in legge e quindi, su queste aree ora ufficialmente elencate dall’Ue , si riaprirà un contenzioso sulle forme di protezione e gestione che, in assenza di regolamenti nazionali o stringenti misure di conservazione, Tar e Consiglio di Stato hanno equiparato alle aree protette, quindi con divieto di caccia.

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