[17/10/2006] Aria

Il Wwf: «Anche il carbone pulito inquina di più»

ROMA. Mentre si parla di carbone pulito, a cominciare da Civitavecchia, il Wwf ha presentato l´elenco delle dieci centrali elettriche italiane responsabili della maggiore emissione di Co2 nel 2005. Le più inquinanti sono proprio quelle a carbone, in particolare quella Enel di Brindisi sud, che da sola è responsabile del 10% delle quote di emissione disponibili per il settore termoelettrico.

«E´ utile rilevare – scrive il Wwf - come anche la centrale a carbone più moderna continua a emettere CO2 in misura più che doppia rispetto a quella di una centrale a ciclo combinato a gas di pari potenza; le nuove tecnologie non riescono infatti a diminuire la quantità di anidride carbonica emessa, ma solo a ridurre le emissioni di alcuni dei gas, pericolosi per la salute, come gli ossidi di zolfo. Va anche dette che le moderne centrali a carbone continuano ad essere tra le principali responsabili delle emissioni di mercurio, arsenico e di polveri fini».

Per questo il Wwf chiede che le quote per il 2008-2012 «vengano assegnate nell´interesse del paese e allocate all´interno dell´intero mondo produttivo, seguendo il principio di "chi inquina paga"». Siccome ad inquinare è il carbone chi produce energia da questa fonte fossile dovrebbe acquistare i permessi di emissione e non farseli assegnare gratuitamente dallo Stato. «Non corrisponde infatti ad una strategia premiante – sottolinea il Panda - per l´imprenditoria del paese il fatto che vengano riservate quote per nuove centrali a carbone a discapito a quegli impianti che emettono molto meno CO2 a parità di kWh prodotto».

«Solo l´applicazione rigorosa della direttiva europea 87/2003 – ha detto il segretario del Wwf Michele Candotti, - può portare l´Italia a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, la strada da percorrere passa attraverso la riduzione della generazione a carbone, lo sviluppo delle rinnovabili, i risparmi energetici e la generazione distribuita. E´ necessario che gli operatori del settore termoelettrico siano spinti ad innovare le tecnologie ed offrire soluzioni compatibili con l´emergenza clima. Ed è fondamentale che questo avvenga a costi ambientali noti e pienamente contabilizzati».

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