[25/10/2006] Comunicati

Regini (Cispel): sui servizi pubblici la Toscana deve prendere l´ultimo treno

FIRENZE. Riorganizzazione dei servizi pubblici. In queste ultime settimane si è finalmente cominciato a discutere in modo un po’ più intenso su quale possa essere il futuro da disegnare per lo scenario toscano, dopo che la presentazione durante l’estate del documento preliminare alla legge elaborato dall’assessore Agostino Fragai, era passato quasi inosservato. Partiamo proprio da questo documento, che indica come strada maestra tre grossi Ato di riferimento in cui suddividere la regione, per chiedere il parere al responsabile della commissione ambiente di Cispel Paolo Regini.

«Sono abbastanza d’accordo su questa ipotesi perché ritengo che una semplificazione degli Ato sia positiva. Il numero elevato di ambiti infatti secondo me non facilita la concentrazione delle aziende che è quello a cui dobbiamo puntare. Quindi puntare su poche aree omogenee può facilitare le aggregazioni delle aziende di pubblici servizi».

Recentemente però un’iniziativa dei sindaci ha proposto un salto in avanti: creazione subito di una holding finanzia di carattere regionale.
«Anche questa scelta mi pare positiva rispetto allo scenario nazionale delle grandi aggregazioni. Un’unica holding può infatti consentirci di trattare con un peso maggiore con i grossi partner privati come possono essere Acea e Italgas. In ogni caso queste due possibilità le vedo complementari, sia i tre macro-Ato che la grande holding di partecipazione vanno nella stessa direzione».

L’ultima proposta è arrivata in questi giorni dal nuovo segretario dei Ds Manciulli, che va direttamente a prospettare un’alleanza con l´Emilia Romagna.
«Credo che quello che stiamo facendo deve essere propedeutico a questa soluzione finale di alleanza con gruppi come possono essere Hera o Acea. Ma come ci si va a questa alleanza? Frammentati così come siamo ora o forse prima è meglio creare una struttura di regia e di controllo toscano? Io ritengo che sia necessario affrontare prima l’unitarietà e successivamente il tema delle alleanze. Anche l’idea di Manciulli risponde quindi alla stessa logica, ma in ordine di tempo viene un po’ dopo».

Fin qui i buoni propositi. Poi però da mesi non si riesce neppure a creare un’azienda unica di gestione degli impianti di smaltimento dei rifiuti in area metropolitana, che è solo un pezzo della Toscana e che riguarda solo un pezzo del ciclo di gestione dei rifiuti che a sua volta è solo uno dei servizi pubblici…
«Questo è il dramma della toscana, grandi idee e propositi ma pochi risultati. Esattamente come la grande intuizione di qualche anno fa con Publiservizi, finita poi nel cestino. Credo però che oggi i massimi responsabili delle istituzioni stiano provando a dare un’accelerata alla questione e quindi mi aspetto che riescano a produrre gli effetti sperati. Anche perché questo ormai è l’ultimo treno…».

E che cosa accade se perdiamo quest’ultimo treno?
«Saremo soggetti piccolissimi in preda alle alleanze che in quel momento e in quel determinato luogo saranno più convenienti. Ma non saranno certo più convenienti per la globalità della Toscana».

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