[25/10/2006] Parchi

Il parco nazionale boccia 16 «villette» sulla costa di Capo d’Arco

RIO MARINA (Livorno). Il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano ha detto no alla realizzazione di costruzioni sulla costa di Capo d’Arco, nel comune di Rio Marina, all’isola d’Elba.

Una vicenda che nasce dalla decisione del comune di Rio Marina di trasformare un piano particolareggiato di interesse privato in piano di interesse pubblico, ampliando da 4 a 7 i comparti previsti, uno dei quali, il “G”, proprio sulla costa del parco nazionale dove erano già stati riscontrati numerosi abusi.

«Noi abbiamo contrastato fortemente questa scelta di rendere pubblico un piano privato che era sottoposto ad un ricorso al Tar – ricorda Gian Lorenzo Anselmi, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano – lo abbiamo fatto con continui esposti ed osservazioni ed anche con un blitz di Goletta verde che suscitò le ire del sindaco Francesco Bosi, allora sottosegretario del governo Berlusconi. Il piano di pubblico non ha praticamente nulla, se non la riscossione degli oneri di urbanizzazione e addirittura amplia i comparti e favorisce ancora di più chi ha trasformato Capo d’Arco in un villaggio chiuso ed esclusivo. Inoltre la valutazione ambientale presentata è ancora quella vecchia del 2000 e senza i nuovi comparti, compresi quelli dentro il parco nazionale».

Per Legambiente si è anche tentato così di sanare numerosi abusi, accertati dalla Capitaneria di porto, sul demanio: un bar ed altre costruzioni, piscine, piazzole prendisole, camminamenti. «Ci è voluto del tempo – conclude Anselmi – ma il Parco ci ha dato ragione. Ora invitiamo il Comune a tornare indietro e a non cercare escamotage per approvare il resto del piano, perché la decisione del parco inficia tutto l’ìter che era già incredibilmente pasticciato».

Un rapporto del Corpo forestale dello Stato mette in evidenza il valore naturalistico dell’area «nella quale dovrebbero essere realizzate le attrezzature di servizio alla balneazione» e che «per la realizzazione dei locali in questione risulterebbero necessari notevoli interventi di sbancamento che interesserebbero le suddette aree boscate, che, come già detto, sono caratterizzate dalla presenza di vegetazione di elevato pregio naturalistico per le specie presenti. Ne deriva che le opere nel loro insieme risulterebbero particolarmente invasive, sia per quanto riguarda le strutture da realizzare che per le necessarie opere strettamente collegate all ´intervento edilizio, con conseguente rilevante distruzione ed alterazione dello stato attuale dei luoghi».

Il piano pubblico prevedeva di costruire nel parco nazionale 1000 metri cubi - circa 400 mq. -con 16 strane “cabine” in muratura con due finestre fronte mare, tetto inverdito e pergolato.

Per il parco «il piano particolareggiato, è assolutamente incompatibile con l´ambiente circostante, dal momento che la stessa, oltre a provocare un impatto negativo sull´habitat presente, oggetto di tutela proprio per la sua peculiarità (area boscata e tratto di costa a scogliera prospiciente il mare) comporterebbe la realizzazione di una serie di opere, necessarie per la costruzione dei manufatti e per renderli fruibili dalla collettività (realizzazione delle platee di fondazione in materiale cementizio e dell´area di sedime, eliminazione della vegetazione presente, sbancamenti e livellamento del terreno, accessibilità degli stessi mediante percorsi pedonali, eventuale realizzazione degli impianti di approvvigionamento idrico e smaltimento reflui, ecc .. .), che modificherebbero in maniera permanente lo stato dei luoghi., compromettendone in maniera irreversibile l´attuale configurazione paesaggistica e comportando conseguenze negative dal punto di vista ambientale ad una parte di territorio protetto. Ne deriva che la realizzazione dei manufatti previsti nel Piano Particolareggiato non appare compatibile con l´ambiente circostante, sia per la loro localizzazione, anche indicativa, in area boscata, ai confini di essa o sul tratto di scogliera prospiciente il mare, che per la consistenza volumetrica, tipologia, materiali costruttivi e dimensionamento dei singoli fabbricati».

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