[04/01/2006] Rifiuti

Bonifazi (Coseca): «Non abbiamo impianti e i costi lievitano»

GROSSETO - «La mancanza di impiantistica nella provincia di Grosseto incide ovviamente tantissimo su quello che potremmo definire il “listino prezzi” del Coseca». Non cerca giri di parole Emilio Bonifazi (nella foto), presidente dell’azienda che aspira a diventare il gestore unico del ciclo dei rifiuti in tutto il territorio maremmano.

«Il Coseca è un’azienda che si occupa della parte “povera” dei rifiuti – spiega Bonifazi - ovvero la raccolta, lo spazzamento e il trasporto dei rifiuti nei 25 comuni soci, anche se oggi il servizio effettivo lo facciamo su 19. E tutto questo territorio deve appoggiarsi per il momento fuori provincia: tutta la frazione verde per esempio va a Montespertoli, o i rifiuti tecnologici e ingombranti li dobbiamo portare alla Tred di Livorno, con costi che si sentono eccome».

Il futuro è comunque legato da una parte al piano provinciale dei rifiuti, dall’altra al piano industriale di Ato. «A regime è previsto che il cittadino faccia la sua parte di raccolta differenziata con obiettivi del 51%. Il resto andrà negli impianti delle Strillaie, a quello di “selezione e riciclaggio meccanizzato” e a quello di compostaggio. Lì si produrrà il cdr che poi andrà a Scarlino al cogeneratore, mentre resterà un’unica discarica di piano, quella di Cannicci nel comune di Civitella Paganico».

Emilio Bonifazi non può esimersi da commentare la vicenda della vendita del cogeneratore di Scarlino, che viene data per “già fatta” all’imprenditore pugliese Marseglia.
«Il percorso che la Provincia aveva individuato era il più consono – dice il presidente del Coseca - cioè la partecipazione del sistema pubblico a un impianto così importante. Gli enti locali hanno comunque l’autorità per rendere il tutto compatibile con il percorso normativo vigente. L’importante è che siano impianti legati al territorio. Non è infatti accettabile che i rifiuti vengano da altre parti, perché anche se in un’ottica di area vasta sono possibili e giuste le sinergie fra varie aziende e realtà, è anche vero che ogni territorio che produce rifiuti ha il dovere di smaltirseli».

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