[07/11/2006] Energia

Silvestrini spiega la posizione del ministero sul carbone

LIVORNO. «L’affermazione di Bersani che uno sviluppo sostenibile non può essere dissociato da una economia verde, è il segnale che molte scelte di tipo industriale avranno questo elemento distintivo. E non un’impostazione di declamazione, perché nella finanziaria sono state introdotte cose che gli ambientalisti chiedevano da dieci anni».

Gianni Silvestrini (nella foto), consigliere per l’ambiente e l’energia del ministro per lo sviluppo economico Pier Luigi Bersani e direttore scientifico del Kyoto Club, risponde così alle accuse mosse da Pecoraro Scanio proprio contro Bersani. Queste le testuali parole (intervista de La Stampa) del ministro dell’ambiente: «Bersani parla di ecologia, poi pressato dalle lobby più conservatrici dell’industria italiana, chiede più carbone, pur sapendo che è il principale responsabile dell’inquinamento da emissioni di C02».

Silvestrini, ma che posizione ha il ministero per lo sviluppo economico sul carbone?
«Il carbone ha un elemento di forte contraddizione: da una parte infatti, anche se le tecnologie di abbattimento di emissioni sono molto migliorate, le emissioni ci sono comunque e quindi nuove centrali ci portano a maggiori difficoltà per raggiungere Kyoto. Dall’altra parte c’è da considerare l’elemento diversificazione dell’approvvigionamento di energia. Non potendo essere totalmente legati alla Russia e all’Algeria e non avendo ancora i rigassificatori, bisogna sfruttare altre forme di approvvigionamento. Come appunto il carbone. E dovendo calibrare questa scelta con una motivazione ambientale, il mio punto di vista, è quello di far pagare alle centrali a carbone una quota di emissione molto più alta».

Ma che cosa ha fatto finora questo governo sull’energia?
«Come provvedimenti varati, la revisione decreto legislativo 192 (Efficienza energetica nell’edilizia). Ora tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti secondo principi molto rigidi di isolamento termico, col minimo di dispersione e con l’utilizzo di pannelli solari termici. Ma di grande importanza sono anche i provvedimenti che stiamo per varare: decreto fotovoltaico, la revisione (innalzamento) dei certificati bianchi, gli incentivi alle rinnovabili. Per quanto riguarda il fotovoltaico prevediamo che con le nuove modifiche passeremo in tre anni dagli attuali 72mila metri quadrati installati in Italia a 500mila. Non sarà, infatti, più richiesta la potenza installabile e tutti coloro che vorranno installare un pannello avranno automaticamente le detrazioni».

Quali sono gli obiettivi?
«Ridurre i consumi di energia con vantaggi economici per il paese, le imprese, le famiglie; ridurre le emissioni di anidride carbonica per facilitare il raggiungimento dell’obiettivo di Kyoto; creare opportunità di lavoro per le aziende esistenti e favorire la creazione di nuove imprese e stimolare l’innovazione tecnologica per consentire al sistema Italia di reggere la competitività internazionale. Abbiamo messo molta carne al fuoco, ma devo dire che in due mesi che sono al ministero abbiamo raggiunto risultati eccezionali».

Perché allora queste accuse di Pecoraro Scanio che tra l’altro si prende il merito, come ministero dell’ambiente, di aver anche ottenuto 600 milioni di euro per il fondo di Kyoto?
«Forse ci sono anche logiche politiche, quello che posso dire è che dovrebbe esserci un lavoro di cooperazione. Però devo pure dire che, onestamente, finora i due ministeri hanno lavorato benissimo insieme».

Torna all'archivio