[09/11/2006] Parchi

Il Tar Piemonte sospende la caccia ai caprioli

FIRENZE. Brutte notizie per i cacciatori toscani che continuano a sollecitare la regione ad estendere le deroghe per la caccia a specie che l’Unione Europea ha inserito nella Direttiva Uccelli o tra quelle che hanno bisogno di un’oculata gestione e protezione.

La prima viene dal Piemonte dove il Tar Piemonte ha sospeso per illegittimità, in via cautelare urgente, su ricorso presentato dal settore ambiente e fauna del Movimento sportivo popolare Italia (Mspi), la nuova delibera della giunta regionale di centrosinistra che autorizzava gli abbattimenti selettivi dei caprioli e degli ungulati selvatici. Per il Tar questo era in contrasto con il necessario parere dell´Istituto nazionale per la fauna selvatica, anche se la aveva annullato la precedente delibera (ugualmente sospesa dal Tar), sostituendola con una nuova, che secondi l’Mspi non modificava nulla in merito alla illegittimità degli abbattimenti e «assecondava esclusivamente le richieste delle associazioni venatorie, non tenendo in considerazione le indicazioni del Tar medesimo».

«La precedente delibera – spiegano Silvano Traisci e Andrea Ravanello del settore ambiente e fauna del Mspi - era stata sospesa dal Tar dopo un tormentato iter giudiziario che aveva portato anche alla conferma della decisione da parte del Consiglio di Stato; motivo della sospensione, i non dimostrati danni alle colture e gli incidenti stradali con cui la giunta Regionale intendeva giustificare gli abbattimenti selettivi dei caprioli, l´allargamento del periodo di caccia e l´aumento del numero dei capi cacciabili, disattendendo i pareri contrari dell´Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica».

E ora il Mspi ravvisando nell’atteggiamento della regione Piemonte la possibilità di un esposto alla procura della Repubblica per ipotesi di reato come «l´abuso di potere e di ufficio, il falso ideologico e l´associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, al quale appartiene in modo indisponibile la fauna selvatica che continuamente e ostinatamente la Regione Piemonte regala ai cacciatori tramite censimenti inattendibili e con motivazioni quantomeno fantasiose e irriguardose verso le indicazioni espresse dal Tribunale amministrativo regionale».

Gli abbattimenti dei caprioli sono sospesi fino al 15 novembre, quandi il Tar discuterà il ricorso.

Altra regione, altro insuccesso per i cacciatori: il Tar della Lombardia, dopo aver stabilito il 25 ottobre una misura cautelare provvisoria che riduceva di due terzi la quantità di specie protette cacciabili, ha accolto la domanda di sospensione presentata dai Verdi e da alcune associazioni ambientaliste per fermare la caccia in deroga a storni, fringuelli e peppole, autorizzata il 17 ottobre dalla giunta di centrodestra.

«Come dicevamo – spiegano Saponaro e Monguzzi dei Verdi - è illegittima la caccia in deroga se la Regione non ne dimostra la necessità, se non si dimostra che la ‘quantità’ del prelievo è piccola e che il provvedimento ha un presupposto scientifico. L’azione di ostruzionismo portata avanti dai Verdi in consiglio regionale nell’estate scorsa – aggiungono i consiglieri - l’attività dei ministri Pecoraro e De Castro e il giudizio della magistratura amministrativa ha ancora una volta proibito l’approvazione dell’ennesimo provvedimento contrario alla normativa Ue in materia».

Per quest’anno peppole, fringuelli e storni lombardi sono salvi: il Tar si pronuncerà con sentenza definitiva dopo il 30 novembre a stagione di caccia ormai conclusa.

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