[03/02/2006] Rifiuti

Geofor, strategie e impianti per i rifiuti pisani

PISA. Venticinque comuni serviti, 240 dipendenti e 160 collaborazioni esterne, un fatturato di 51 milioni di Euro e attività che vanno dalla raccolta differenziata a smaltimento, trattamento e recupero rifiuti, compost verde, produzione di energia elettrica, manutenzione verde pubblico, igiene urbana, servizi ambientali alle aziende.
Sono questi i numeri di Geofor, che gestisce il ciclo dei rifiuti in un bacino dove abita il 90% della popolazione della provincia di Pisa raccogliendo ogni anno 226mila tonnellate di rifiuti. L’Ato pisano ancora non ha il suo gestore unico. Un problema non da poco, che il presidente di Geofor Maurizio Signorini (nella foto) commenta così: «Da qui alla fine dell’anno avevamo messo in conto di fare un ragionamento con Belvedere e Rea per precostituire una sorta di gestione unica attraverso convenzioni e accordi. Geofor di fatto si stava attrezzando per trovare un socio privato tramite gara pubblica, anche se oggi, a poche ore dall’approvazione della legge delega, parlare di tutto questo può essere inutile. La nuova legge scompagina tutto e forse sarebbe più utile cominciare ad attrezzarci per mettere insieme una offerta decente per una possibile assegnazione della gestione attraverso gara pubblica».
Eppure negli ultimi anni il gruppo Geofor ha investito molto in fatto di impianti. «L’impianto di compostaggio è autosufficiente per tutta la frazione organica che raccogliamo così come quello per la selezione della carta è attualmente sufficiente sia per quello che raccogliamo sulla strada che nel porta a porta. Tra l’altro ci stiamo attrezzando anche per gestire tutti gli imballaggi indifferenziati e da marzo dovremo essere in grado di trattare in casa anche questo materiale senza mandarlo fuori».
L’impianto di eccellenza di Geofor è comunque il termovalorizzatore di Ospedaletto, al centro di una ridda di voci che lo danno in procinto di essere raddoppiato, anche se esisteva un accordo tra i due Ato di Prato e Pisa che prevedeva una sorta di «scambio» di rifiuti. «Era prevista la possibilità che noi utilizzassimo il futuro termovalorizzatore pratese – spiega Signorini – mentre loro nel frattempo avrebbero potuto mandare i loro sovvalli da noi. Noi ad oggi non abbiamo mandato nulla, loro sì, quindi si è trattato per ora di uno scambio a senso unico».
E sull’eventuale raddoppio dell’inceneritore pisano nessuno sbilanciamento da parte del presidente di Geofor. «Il nostro impianto è in grado di bruciare e recuperare energia da 240 tonnellate di rifiuti il giorno – ammette Signorini – e quindi è evidente che al momento non sia in grado di smaltire tutti i nostri rifiuti. Su di un eventuale ampliamento non possiamo dire nulla: spetta alla provincia discuterne ed eventualmente inserirlo nel piano provinciale che deve essere predisposto a breve». A proposito di percentuali quella della raccolta differenziata è piuttosto soddisfacente.
«A livello di Comuni Geofor, siamo intorno al 37 per cento – conclude Signorini – ma credo che anche come Ato siano rispettati i limiti di legge. Per quanto ci riguarda, il porta a porta permette di raccogliere quantità notevole di rifiuto differenziato e di qualità e quindi deve essere tenuto in considerazione, visto che con i cassonetti stradali si è stimato di poter arrivare a un massimo del 40%».

Torna all'archivio