[23/11/2006] Energia

Intervento presidente Consiag su Galsi

PRATO. «Progetto Galsi: la holding è disponibile a investire ma è necessario che la Regione Toscana assuma un ruolo centrale coinvolgendo le aziende toscane del settore. Solo così si ottiene forza contrattuale. E bisogna farlo subito». Questo il commento del presidente di Consiag Paolo Abati che, sull’‘affaire’ Galsi, esprime il rammarico per non aver avuto la possibilità di continuare la trattativa con Sonatrach e invita ora a non lasciare niente di intentato.

Il progetto Galsi, che prevede la realizzazione del metanodotto (1.470 Km in tutto e circa 2 milioni di dollari di investimento) che collegherà i giacimenti interni alla costa orientale dell’Algeria per arrivare in Italia passando per la Sardegna e la Toscana (Piombino), dovrebbe essere pronto nel 2009. Azionisti del consorzio, costituito ad ‘hoc’ per la realizzazione dell’intera opera: gli algerini della Sonatrach (36%), Enel (13,5%), Edison (18%), Hera (9%) che opera in Emilia Romagna, i tedeschi della Wintershall (13,5%), infine la Regione Sardegna attraverso Sfirs (5%) e Progemisa (5%).

«La Sardegna ha colto una grande occasione perché oltre alla metanizzazione dell’isola potrà contare su quote di gas da vendere sul mercato sardo con tariffe agevolate. Consiag aveva capito subito l’importanza politica e strategica di entrare a far parte dell’operazione attraverso BluGas, ma ha solo potuto partecipare alla preselezione per la fornitura di gas e per l’assegnazione dell’investimento con esito immotivatamente non positivo. E’ mancata quella forza contrattuale che poteva derivare solo da una precisa strategia concordata prima di tutto con la Regione Toscana. Il mio rammarico deriva dal fatto che oggi non siamo in quell’operazione e così la Toscana si trova esclusa dal Galsi: il progetto ha seguito rapidamente il suo iter, Consiag ha tentato di inserirsi ma per i motivi che dicevo prima, da soli, non ce l’abbiamo fatta. Per queste operazioni occorre sempre un’unione di sforzi fra ruoli diversi. Non è detto però che non possiamo ancora trovare una strada per essere coinvolti: ma bisogna farlo adesso tutti insieme, Regione e aziende toscane del gas disponibili. Solo così possiamo pensare di offrire tariffe migliori almeno ai clienti toscani. Noi siamo pronti a investire sul Galsi e una strada percorribile potrebbe essere quella del miliardo di metri cubi di gas, trasportato dal metanodotto, che ancora non ha una collocazione sul mercato. Avendo a disposizione quel metano si potrebbero applicare immediatamente tariffe agevolate al cliente finale. Credo che ancora ci siano margini per lavorare, come la Regione sta già facendo, continuando a tenere stretti rapporti con il governo algerino, ma è necessario il coinvolgimento delle aziende del gas che sono interessate. Consiag è disponibile ma bisogna farlo adesso».

L’opportunità offerta dal progetto Galsi avrebbe potuto portare anche benefici ambientali. Come quello della riconversione a metano della centrale Enel di Tor del Sale. Bastava infatti prevederlo come vincolo per l’attraversamento del gasdotto.
Una situazione del tutto simile a quella del rigassificatori Olt off-shore. L’ok delle istituzioni locali poteva essere vincolato alla conversione della centrale Enel di Livorno. Che invece ha l’obbligo – come ha detto il sindaco Alessandro Cosimi a greenreport – di riconvertirsi previa la chiusura. In altre parole il vincolo è per l’Enel e non per l’Olt e quindi se l’Enel non riconverte l’impianto, dovrà chiuderlo, ma il rigassificatore sarà fatto lo stesso.

Torna all'archivio