[06/02/2006] Urbanistica

Della Seta: «Ecco i motivi del nostro no all´autostrada tirrenica»

FIRENZE. E’ stato un convegno affollato ed interessante quello su «Città e paesaggio nel mondo» organizzato a Firenze da Legambiente con il patrocinio della Regione Toscana, del quale abbiamo dato conto nell’edizione di venerdì di greenreport (consultabile alla sezione archivio) per quanto riguarda la sessione mattutina. Molto acceso ed articolato il dibattito anche nel pomeriggio, quando è intervenuto anche il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta (nella foto). «L’immagine dell’Italia come bel paese – ha detto – appartiene ormai al passato. Di quell’immagine rimane molto e molto poco. Resta il paese delle oasi paesaggistiche territoriali ed il 10% protetto dai parchi, questo ci ha consentito di salvare un bel po’ di territorio pregiato, ma anche di oasi urbane. Sia pur
con moltissime ferite non più rimarginabili i centri storici rimangono un grande patrimonio di qualità e di storia». «Però tutto intorno l’Italia – ha detto Della Seta – cambia nel segno del caos, del cemento diffuso, con una continuità territoriale tra le più squallide d´Europa, soprattutto nelle
periferie. Quello che Gore Vidal ha chiamato un paese ingessato nel cemento. Noi abbiamo scelto la lotta contro l’abusivismo edilizio, ma io credo che l’abusivismo non sia la sola causa di questo dissesto: il cattivo sviluppo del territorio c’è anche dove il fenomeno degli abusi non si trova, dove ci sono i piani. Non voglio sminuire l’esigenza di riscrivere le regole, ma ancora più importante è rivedere l’approccio, cambiare il governo della qualità territoriale. Partendo da un assunto: non sempre il costruito, anche quello non storico, è sinonimo di danno ambientale». Della Seta ha anche detto la sua sull’autostrada tirrenica: «Le infrastrutture devono essere al servizio del territorio, mentre spesso restano estranee al territorio. Il motivo per cui siamo contrari all’autostrada che corre parallela all’Aurelia non è tanto per fini naturalistici, ma perché peggiorerebbe l’assetto del territorio in Toscana, in una regione dove per andare in treno da Grosseto a Firenze ci vogliono tre ore. Veniamo da 5 anni in cui il Governo Berlusconi ha individuato con la legge obiettivo 300 opere, quelle che riguardano la mobilità urbana e periurbana. Sono un numero risibile, eppure il problema della mobilità è proprio nelle città» Ed ha concluso: «Si deve partire dalla bellezza e dall’architettura. E´ ancora una volta un problema di mentalità di chi fa le scelte. Occorre battersi per la bellezza contemporanea, di quello che si fa oggi. Nell´area dimessa degli ex macelli di Fiesole si vogliono costruire nuovi appartamenti, forse sarebbe meglio recuperare quello che c’è».

Torna all'archivio