[27/11/2006] Parchi

Cave di Campiglia: il Comune blocca la variante

CAMPIGLIA MAREITTIMA (Livorno) – In Val di Cornia la polemica sulla convivenza tra parco e miniere era stata al centro della discussione qualche settimana fa e il sindaco di Campiglia Marittima, Silvia Velo, aveva promesso un esame approfondito che deve esserci stato, visto che in una nota del comune si legge che la giunta comunale «ha deliberato l’interruzione del procedimento di formazione della variante urbanistica per la localizzazione di un’area dove realizzare i nuovi impianti di frantumazione e lavorazione della cava di Monte Calvi; ciò dopo aver esperito il confronto tra le strutture del comune di Campiglia, della Parchi Val di Cornia e della società Cave di Campiglia spa, dando atto che i pareri tecnici riferiti alle ipotesi progettuali presentate dalla società esercente mettono in evidenza il permanere di situazioni negative nel rapporto di convivenza tra il parco di San Silvestro e la cava di Monte Calvi. Pertanto il confronto sul progetto di spostamento degli impianti di frantumazione potrà eventualmente riprendere solo a seguito di una diversa impostazione progettuale e di una conseguente diversa valutazione delle esternalità nel parco di San Silvestro».

Praticamente una rottura con la società e un no ad un progetto che pure era appoggiato dai sindacati. Ma la società delle Cave diceva che i costi dell’ammodernamento sarebbero stati sostenibili solo con un aumento notevole la quantità di materiale estratto e allungando i tempi di concessione fino al 2026.

Per la giunta campigliese «A questo punto, si è totalmente modificato il già complesso scenario della valutazione se fosse opportuno, o meno, andare avanti sulla strada della variante urbanistica».

Quindi il comune preferisce sospendere tutto per attestarsi su quattro punti fermi: il programma di governo del sindaco Velo; il piano strutturale adottato a luglio; la relazione del settore assetto del territorio del comune dove si legge che «l’ipotesi del nuovo piano di coltivazione si fonda su due elementi, evidentemente rapportati all’ammortamento dell’investimento complessivo: aumento considerevole delle quantità estratte e prolungamento della durata di concessione»; la relazione della Parchi Val di Cornia che afferma come «per la migliore valorizzazione del patrimonio archeominerario e del paesaggio del parco, nonché per il suo sviluppo (anche economico), è necessario procedere alla progressiva dismissione delle attività estrattive presenti al suo interno» e suggerisce interventi per limitare l’attuale impatto negativo su sicurezza e fruibilità dell’attività estrattiva all’interno del parco.

E quindi per il comune le conclusioni di questa discussione non sono certamente favorevoli alla cava: «rispetto ad una prima fase di valutazioni che sembravano che l’ammodernamento e lo spostamento degli impianti delle Cave di Campiglia portasse vantaggi alla convivenza tra parco e cave, dal proseguimento degli studi tale intervento si è manifestato in contrasto con la priorità espressa dall’amministrazione locale sia a livello di programma di legislatura sia a livello di piano strutturale di tutelare i valori naturali, le bellezze paesaggistiche e le testimonianze storico-archeologiche».

Torna all'archivio