[28/11/2006] Rifiuti

Baronti: «Differenziata inutile senza una filiera completa del riciclo»

LIVORNO. «La raccolta differenziata può raggiungere anche il 55 per cento, ma senza la chiusura della filiera del riciclo non serve a niente». Il presidente regionale di Legambiente Piero Baronti interviene così sulla questione rifiuti prendendo spunto da quanto emerso al convegno che la Rea ha organizzato venerdì scorso al Castello Pasquini di Castiglioncello.

Tema del convegno era: «La gestione dei rifiuti e la revisione del testo unico ambientale». E sulla gestione dei rifiuti, appunto, Baronti vuole fare alcune sottolineature. «L’aspetto più importante della gestione dei rifiuti, secondo Legambiente, è quello della chiusura del ciclo della raccolta differenziata. Mi pare invece che se ne parli molto poco. Tutti i ragionamenti sono sul raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata, sulla riduzione dei rifiuti, ma non di cosa si fa con i rifiuti raccolti».

Qual è il quadro dal vostro punto di vista?
«Che nessuna delle filiere è stata chiusa, questa è la situazione. Non è stata chiusa quella dell’organico, quella della plastica e neppure quella de vetro. Va meglio la carta, ma completamente non si è riusciti a chiudere neanche quella. Male anche gli inerti».

Quali sono i motivi di questa situazione?
«Che non c’è un mercato. O se c’è è molto parziale. In questa situazione, quindi, si può raggiungere qualunque risultato nella raccolta differenziata, magari anche quel 55 per cento di cui in tanti parlano. Forse con il porta a porta si può fare pure di più. Ma poi?».

Come si può uscire da questa impasse?
«La legge sugli acquisti verdi da parte delle istituzioni, pochi la applicano, come avete riportato anche voi di greenreport. Ad esempio, quindi, bisogna far sì che migliori questa situazione».

Grennreport sul tema della raccolta differenziata e i suoi problemi ha pubblicato le posizioni dell’assessore Del Lungo, che ha parlato di una raccolta differenziata vicina al collasso. Poi è intervenuto, in risposta a Del Lungo, il Conai che ha accusato di questa situazione proprio la ‘lobby Toscana’, in particolar modo sulla raccolta del vetro. Lei che cosa ne pensa?
«Ho letto, ma non sono in grado di provare che le cose stiano effettivamente come dicono loro. Quello che, come Legambiente, mi preme sottolineare invece è che enti locali, pubbliche amministrazioni, Ato, Regione, ecc, devono lavorare insieme per trovare una soluzione. Bisogna creare il mercato e far crescere quelle poche aziende che già ci sono. Attualmente la raccolta differenziata è al 33 per cento? Ebbene, l’obiettivo da darsi è che anche il riciclo raggiunga questa percentuale. Le due cose devono andare avanti parallelamente. E la regione deve impegnarsi sotto questo punto di vista. Anzi la questione deve essere affrontata a livello europeo. Faccio un esempio: la direttiva dell’Ue sugli imballaggi è un modo intelligente di affrontare il problema».

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